Florian
Kronbichler


La Costituzione, “più bella del mondo”

Attenzione, mie care lettrici e cari lettori,
stiamo vivendo giornate storiche al Parlamento. Sì, storiche, e ciò di nuovo – sorprendentemente o emblematicamente, di sicuro scandalosamente – di nuovo di fronte ad un Aula semivuota. Sta all’ordine del giorno niente meno che la Costituzione, la Magna Carta del Paese, la nostra “più bella del mondo”, come Roberto Benigni l’ha chiamata. La stiamo “rivedendo”, come pudicamente viene chiamata la riforma.
Io seguo molto da vicino questa revisione, essendo membro della Commissione agli affari costituzionali, e sono molto preoccupato. Vanno bene alcuni interventi. C’è chi vede in ogni pur più piccolo cambiamento un attentato alla Costituzione e un suo stravolgimento. Io invece sono convinto che bisogna perennemente cambiare qualcosa affinché il tutto rimanga così com’è. Importante è cambiare con giudizio e aver chiaro l’obiettivo che si vuole raggiungere.
Ecco, io voglio una Costituzione che assicuri i diritti e faccia funzionare il sistema. E voglio che la revisione della Costituzione abbia il suo fulcro nel Parlamento e in qualche circolo di esperti o di “tecnici” che oggi vanno tanto di moda, e men che meno nel governo. Se anche è discreditato e a ricordarlo oggi suona come una bestemmia, bene o male il Parlamento è ancora l’espressione più fedele della volontà popolare. Dobbiamo essere noi parlamentari a difendere la Costituzione, a difenderla anche “rivedendola” a bisogno. Se non facciamo questo, mi chiedo a che cosa serviamo, noi parlamentari.

Florian Kronbichler

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