Florian
Kronbichler


Arrivato il fax?

E se ne è andata un’altra settimana parlamentare (vedeste la montagne di valigie in guardarobe a Montecitorio di giovedì mattina! Io comunque continuo a viaggiare leggero con il solo zainetto.). Devo rendervi conto di quanto e cosa abbiamo fatto? Risparmiatemi l’imbarazzo! Doveva essere una settimana da leone: con la legge di stabilità, il decreto sulla soppressione delle province, la nostra opposizione intransigente alla missione militare in Afghanistan … Niente di tutto questo è stata. La settimana, come tante, è finita da … pecora.
Il premier Letta ha riferito (si fa per dire, perché più che riferito ha divagato) sul “data-gate” ovvero l’illecito spionaggio degli americani; non abbiamo sfiduciato la ministra Cancellieri; non abbiamo, non dico approvato, ma neanche seriamente preso in esame uno dei provvedimenti all’ordine del giorno.
A me sarebbe toccato intervenire sull’istituzione di una commissione d’inchiesta sul rapimento e l’assassinio di Aldo Moro. Da lunedì è stata rinviata a martedì, da martedì a mercoledì, ora non si sa a quando. Non ne faccio un dramma. Per indagare su un delitto di 35 anni fa (7 maggio 1978), un giorno prima un giorno dopo non importa. Lo scandalo sta nei 35 anni.
Si potrebbe dare la colpa del nulla-fare agli imprevisti sopravvenuti: la sfiducia alla ministra, i male-fatti dei servizi segreti Usa, il diluvio in Sardegna. Vero sono attenuanti. La vera ragione dell’inerzia, anzi, del sostanziale arresto (camuffata da un’apparente frenesia) dei lavori parlamentari è uno strano bacillo che ha attaccato la classe politica. È il bacillo della scissione o peggio, dell’implosione. In solo questa settimana c’è stato da prendere atto di due scissioni di partito. Il vecchio Partito delle Libertà si è spaccato nel berlusconiano Forza Italia, tendenzialmente d’opposizione, e il governativo “Nuovo centro destra”. Scelta Civica, zavorra dell’ex-premier Monti e già derisa come “Sciolta Civica” si è ulteriormente sciolta in non si sa più che cosa. La parte più popolare e più governativa è ora capeggiata da Lorenzo Dellai, nostro vicino trentino, il resto è rimasto con Monti. Il Partito democratico infine, tanto per ricordarlo, è tutto preso dalle faide interne in vista del suo congresso (8 dicembre) con presa del potere da parte dell’imprevedibile Matteo Renzi.
E noi? Noi di Sel? Chi parla di altri non deve tacere di se stesso. Anche Sinistra Ecologia Libertà naviga a vista. Sin dall’inizio sbandiamo fra PD e Movimento 5 Stelle. Eravamo una allegra compagine di volenterosi con due veri fari politici. Dei due l’una, Laura Boldrini, fa la Presidente della Camera e il ruolo la obbliga ad astenersi dal prendere parte. L’altro è Nichi Vendola, leader di Sel in assoluto. Fa il governatore della Puglia, quindi è lontano dal Parlamento, e le vicissitudini intorno all’Ilva di Taranto, di certo non aiutano. Siamo un po’orfanelli, insomma, e politicamente disorientati.
Qualche altra rogna da lamentare? Dei mille e uno buoni senni del poi che sui giornali ci rimbalzano dalla Sardegna diluviata, a farmi speciale impressione è stata la seguente: i bollettini meteo sarebbero venuti agli uffici competenti per fax, “però ad uffici già chiusi”. Passi il tardo orario. Ma che oggigiorno, in più quando il diluvio incombe, si ricorra al fax? Dico, al fax! Davvero, siamo in Italia.

Florian Kronbichler

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