Florian
Kronbichler


Aiuto dato, aiuto negato

Sarà permesso, a noi politici, pure in futuro devolvere parte del nostro stipendio ai nostri partiti di riferimento. A sventare il rischio che i piccoli partiti rimanessero senza il contributo, per essi vitale, dei loro mandatari fu il nostro senatore Francesco Palermo. Fu lui, su richiesta mia e dei Verdi sudtirolesi, a formulare e a gestire in Commissione Affari costituzionali del Senato quell’emendamento con cui fu eliminato dal teste della futura legge sul finanziamento ai partiti una clausola mortale.
La clausola prevedeva che un partito non potesse accettare da una persona privata offerte (in contanti, beni o servizi) che oltrepassassero il 5 percento del bilancio annuale del partito. Per i partiti grandi questo non è un problema, neanche per la Volkspartei e men che meno per la pur piccola SEL. Invece per i Verdi sudtirolese che sono un partito regionale e hanno un bilancio che non raggiunge neanche i 100.000 Euro, la soglia del 5 percento, sancita con sanzioni pesanti, è mortale.
Io del mio stipendio da parlamentare do duemila euro a Sel (di Bolzano e Trento) e altri duemila ai Verdi sudtirolesi. Al mese. Per Sel non c’è alcun problema, ma con i Verdi, con 24.000 Euro all’anno, saremmo già al tribunale: la Foppa insieme a me.
Pericolo scampato, grazie a Dio – anzi, a Francesco Palermo che all’occasione ha veramente fatto da patrono dei piccoli e poveri.
Ci tengo a precisare il particolare, perché sul Dolomiten di giovedì è stato il senatore Karl Zeller a rivendicare a sé il merito del salva-piccoli. Che il capobanda SVP sia potente e che in questioni sudtirolesi qui non si muova foglia che lui non voglia, è fuor di dubbio. Non sorprende quindi questa sua appropriazione indebita.
Sorprende di più invece quell’altra contemporanea rinuncia a qualsiasi merito in proposito: La convivente di Zeller sta per essere nominata dal governo Letta giudice del Tribunale amministrativo di Bolzano. Senza che il convivente senatore ci abbia messo il suo zampino. È Zeller stesso ad aver confessato l’omissione in atti familiari.

Florian Kronbichler

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