Giornata della Terra
Provo lo stesso imbarazzo come di fronte a tutte le “giornate”: Oggi è di turno “la giornata della Terra”. Dev’essere intesa come tutela della Terra e già mi suona piena di cinismo. I giornali sono pieni di articoli in proposito, ma ho smesso di ritenere ciò un segno di sensibilità. Cosa può capitare di più gratificante ad un giornale, all’indomani delle festività pasquali conmezza redazione ancora in ferie, che una bella “giornata” con cui si possano riempire le pagine con servizi precotti, senza bisogno di ricerche e buoni per ogni stagione? Le “giornate”, tutte le “giornate”, hanno perso qualsiasi forza incoraggiante o deterrente. Sono appuntamenti rituali che fanno più offesa che onore all’oggetto.
Quindi, oggi “giornata della Terra”. Sarebbe la 44esima. Non tengo il conteggio, ma son convinto che mai giornata intesa in difesa di suolo e clima, fu più ipocrita di questa odierna. Il pensiero verde, da quando è approdato a categoria politica, mai è rimasto talmente snobbato come questa volta. Al Parlamento, oramai è impossibile impostare un ragionamento ecologico. Ridono o, peggio, ti compiangono a sentire parlare di ambiente.
Il verde è divenuto un non-tema, destra o sinistra non fa differenza. Solo a porre la questione, è ritenuto mancanza di senso dell’essenziale. Si dibatte di crisi e di crescita, crisi e crescita a prescindere, e di nient’altro.
A dir il vero, si parla tanto di “green economy”. E ci siamo capiti. Declinato all’inglese, il verde è irresistibile, perché ritenuto un fattore di crescita.
Oggi, in occasione della “giornata della Terra” che quest’anno è dedicata alla città, il presidente della Commissione Ambiente della Camera, Ermete Realacci ha avuto la sfacciataggine di sostenere che “le nostre città sono già green”. Sì, “green” ha detto, non verde. Dev’essere stato un lapsus freudiano. Realacci è un superstite della prima generazione parlamentare dei Verdi che risale all’età di Alexander Langer, ovvero metà anni 80 del secolo scorso. Riciclato nel Partito democratico, ha mantenuto i modi amabili e pure, glielo attesto, alcune convinzioni ecologiste. Ma da qui a sostenere che le città italiane sarebbero “già green”, di cinismo politico ce ne vuole.
Basta lamentele. E che la Terra si salvi della sua giornata.
Florian Kronbichler
Foto: il banano “incinto” nel mio giardino.