Florian
Kronbichler


Scampoli e Stelvio

Alla Camera, settimana di fine stagione, di svendita, insomma, da scampoli. Voteremo, fra oggi e domani, il decreto legge sulla „competitività“, ma attenzione, i nomi ormai non vogliono dire niente. È il solito decreto omnibus, con dentro tutto. Il testo ci viene relegato dal Senato, e come lì, anche qui il governo metterà la fiducia. Che voteremo domani sera. Altra, seconda fiducia, toccherà giovedì sul decreto della Pubblica Amministrazione che già avevamo votato (con la fiducia), ma ci torna dal Senato cambiato (niente pensionamento agevolato ai 4.000 insegnanti). Faremo venerdì e poi via nelle ferie!
Dicevo della “competitività”. È un titolo fasullo, come sono fasulli quasi tutti i titoli di legge. Questo decreto legge tratta di: „disposizioni urgenti per il settore agricolo, la tutela ambientale e l’efficientamento energetico dell’edilizia scolastica e universitaria, il rilancio e lo sviluppo delle imprese, il contenimento dei costi gravanti sulle tariffe elettriche …“ Non è finita, ma mi fermo. È un articolato di 500 pagine, in cui a pagina 291, all’articolo 11, comma 8, è ficcata dentro persino una norma sul riordino del Parco nazionale dello Stelvio.
È una norma innocua, perché il vero destino del Parco si è giocato la settimana scorsa in Commissione dei 12. La Commissione presieduta da Lorenzo Dellai, ma “gestita” nei fatti dal SVP-Zeller ha deliberato la bozza della relativa norma di attuazione allo Statuto di autonomia. Che i rappresentanti SVP abbiano sbandierato quella deliberazione come definitiva e vincente di una “decennale ed ardua battaglia politica”, rientra in una consolidata prassi, ma in quanto a verità lascia desiderare.
A dispetto del trionfalismo dei colleghi SVP, la questione Parco nazionale dello Stelvio non è per niente chiusa. Devono verificarsi prima almeno le tre seguenti condizioni:
1. deve entrare in vigore la legge di conversione del decreto competitività;
2. deve essere perfezionata l’intesa che oltre al Sudtirolo e al Trentino include anche la Lombardia;
3. devono essere superate le obiezioni del Ministero dell’ambiente.
Pertanto il passaggio alla Commissione dei 12 è stato sì un passo, ma la norma non è affatto ancora pronta per andare in Consiglio dei ministri. Sono state vendute cose ai giornali prima che fossero concluse.
Detto ciò e comunque vada, veglierò affinché il nostro Parco nazionale rimanga tale, rimanga unitario e non venga smembrato in tre parchetti provinciali, così come da sempre sta negli intenti di certi potentati SVP.

Florian Kronbichler


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