Florian
Kronbichler


Rettifica autonoma

A che incontro sono stato ieri al Palazzo della Provincia? La mia memoria mi dice che è stato il colloquio del Landeshauptmann Kompatscher con i parlamentari del Sudtirolo. E fin qui, un comunicato dell’ufficio stampa della Provincia me lo conferma. Per quanto poi lo stesso comunicato riferisce sul contenuto del colloquio, io devo essere stato o molto distratto o addirittura in altra sede.
Di fatti, vi si parla di discussione sulla riforma della Costituzione italiana e dello Statuto di Autonomia. Fin qui, sì, mi ricordo. Poi, in quanto alla riforma dello Statuto, il presidente Kompatscher avrebbe proposto di procedere per due fasi: prima andrebbero affrontate le trattative sulla divisione delle competenze legislative e finanziarie fra Stato, Province e Regione, e poi, “in una seconda fase segue la discussione sulle grandi questioni socio-politiche nell’ambito del Convento dell’Autonomia”.
Così, testuale il comunicato stampa. Segue, virgolettata, la dichiarazione dello stesso Presidente Kompatscher: “Pure i parlamentari si dichiarano d’accordo con questo modo di procedere. Per loro è la via giusta.”
Ma chi l’ha detto? Per quanto io apprezzi la disponibilità di Kompatscher di coinvolgere nel dibattito sulla riforma autonomista pure i parlamentari dell’opposizione (purtroppo sono io solo), tengo a precisare che io non ho affatto approvato questo procedere. Pur esprimendo comprensione per la fretta che il rebus impone, ho messo in guardia della tentazione (della SVP) di svuotare il ruolo del convento. Mi pare che qui voglia regolare “la roba” alla vecchia maniera, in fretta e in segreto delle camere di partito, e lasciare “la morale”, cioè fumo, al Convento. Questo ho detto. E non mi pare una approvazione.
Infine: per quanto alla famigerata “clausola di salvaguardia” che metterebbe al sicuro la nostra autonomia da tutte le angherie della riforma costituzionale, centralizzatrice e autonomofoba (così la chiamano, dopo averla votata al Senato), il giudizio di Kompatscher e dei rappresentanti SVP non corrisponde, purtroppo, esattamente alla realtà. Dicono loro, e l’ha ripetuto Kompatscher ieri, che: “grazie alla clausola di salvaguardia, fino ad ora sanzionata dal Senato, il Sudtirolo resta esentato dalla riforma costituzionale”.
È, o una ingenua illusione o una benevole bugia. All’uopo sarà opportuno citare testualmente la clausola tanto osannata. È l’articolo 38, comma 11 del dl costituzionale.
Recita: “Le disposizioni di cui al capo IV della presente legge costituzionale con si applicano alle Regioni a statuto speciale e alle Province autonome di Trento e di Bolzano fino all’adeguamento dei rispettivi statuti sulla base di intese con le medesime Regioni e Province autonome.”
Se so ancora leggere: La “clausola” non dice affatto che la riforma costituzionale non sia da attuare al Sudtirolo. Dice solo che non verrà attuata FINO a quando non sarà “adeguato” lo statuto alla riforma cost. Ciò vuol dire implicitamente che i principi della riforma cost. devono essere ripresi nel corso dell’adeguamento. Non fosse così, la parolina “fino” non avrebbe senso. Quindi, il buon Zeller, al massimo ha ottenuto un rinvio.
Comunque, resta la mia disponibilità dichiarata in sede dell’incontro “parlamentare” di ieri: a “tirar alla stessa corda” con i colleghi parlamentare sudtirolesi, sempre quando va di mezzo l’autonomia.

Florian Kronbichler


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