State sereni, scozzesi nostri!
Di solito non ci azzecco. Questa volta invece sì. Non ho alcuna familiarità con gli scozzesi, non ne conosco nemmeno uno. Se ne dovessi dare un giudizio, dovrei farlo per cliché: whisky, cornamusa, gonna a quadri, capelli rossi, avarizia – insomma, si riduce alla caricatura, la mia conoscenza degli scozzesi.
Eppure ci ho azzeccato, il risultato del referendum su sì o no all’indipendenza di quel popolo. Ha detto di no, come sappiamo da stanotte, e anche a solida maggioranza. 10 percento di differenza, nelle democrazie di oggi sono una soglia oltre la quale inizia il plebiscito.
E perché gli scozzesi hanno votato per lasciare tutto così com’è? Perché bene o male, stanno bene. O per dirla meglio: Stanno tanto bene che cambiando, sanno che potrebbe cambiare pure in peggio. E ciò non gli valeva il rischio. Non mi sarei spaventato se gli scozzesi avessero votato sì, separandosi dagli inglesi. Da curioso quale sono, mi sarebbe anche interessato vedere come si sarebbe svolta, nella prassi, la scissione tutto sommata consensuale e pacifica di uno Stato.
Ora, questo non ci è permesso di sapere. Ma vi vedo anche il lato positivo: Un sì alla Scozia autodeterminata ed indipendente avrebbe dato parecchio alla testa dei soliti autodeterministi di casa nostra già pronti ad inventarsi gli scozzesi del poi. Ci rimarranno risparmiati e c’è da star contenti.
Florian Kronbichler