Florian
Kronbichler


Grazie, Napoli di Pino

 

Di talenti ce ne sono tanti e vari. C’è chi è un genio nelle scienze, chi si intende a far soldi, chi altro che sa cantare o chi è semplicemente bello. Poi esiste pure uno speciale talento della fortuna. Ne sono convinto, perché io ce l’ho. Di solito ho fortuna. Sfacciatamente fortuna, a volte, e me ne scuso con la battuta che fortuna è permessa.

Dico solo dell’ultima: Apprendo, ieri mattina, della morte di Pino Daniele, ed io con mia moglie Rosmarie mi trovo in treno in viaggio per – Napoli! Abbiamo vissuto due intense giornate di una Napoli in lutto per il suo idolo e cantore. Un lutto sincero, dignitoso, partecipato, variegato, in una parola: bello. E noi vi abbiamo potuto partecipare.

Non siamo mai veramente stati a Napoli. L’abbiamo vista di passaggio. Ora, dopo due giorni di full immersion, me la sento di dire di averla conosciuta un po’. E l’abbiamo conosciuta nel modo più felice possibile. Ringraziamo i compagni napoletani, colleghi parlamentari di Sel Ciccio Ferrara e Arturo Scotto, che ci hanno dato delle utili indicazioni. Seguendole abbiamo scoperto, non dico una città e i suoi cittadini, ma un mondo che ci era ignoto o, peggio, che conoscevamo e giudicavamo solo per i soliti stereotipi e pregiudizi.

Ora mi trovo in treno di ritorno a Roma e la quotidianità post-festum che mi attende mi preoccupa un po’ meno del solito. La affronterò sì con impegno, ma pure con un minimo di quello spirito sereno e quel senso dell’essenziale che ho trovato in tante persone incontrate in queste due giornate di Napoli in lutto per Pino Daniele. E male chi ora pensa male!

Florian Kronbichler

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