Florian
Kronbichler


Bundesrat all’italiana

“Deutschstunde“ – ora di tedesco – è un noto romanzo di Siegfried Lenz. Potrebbe essere il titolo al dibattito sulla riforma costituzionale, da ormai una settimana in corso alla Camera del Parlamento. Dopo tre giorni di dibattito sugli emendamenti non abbiamo votato ancora l’articolo 1 (di 40 articoli), e le dimissioni del Presidente Napolitano di certo non accelereranno il percorso della sciagurata riforma.
C’è però un neo: Mai nella storia di una riforma in Italia sarà stato invocato un esempio tedesco tanto quanto questa volta. “Bundesrat” si chiama la formula magica. Stiamo riformando il senato, superando il malfamato bicameralismo perfetto e non c’è deputato che non invochi la conversione del vecchio senato in un “Bundesrat” alla tedesca. Tutti – da sinistra a destra – tutti credono di conoscerlo, tutti lo vorrebbero, eppure: non si farà. Il “Bundesrat” rimarrà una chimera. Il futuro senato sarà un bastardo. Si parla in tedesco, si procede all’italiana.

Il “Preussisches Herrenhaus” a Berlino, sede del Bundesrat, seconda Camera del Parlamento tedesco.

Florian Kronbichler

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