Florian
Kronbichler


La Liberazione e le avvisaglie del contrario

A volte il bene fa pensare male. Dipende dalle circostanze. Stamattina a Montecitorio, a Camere riunite e presente il presidente della Repubblica Sergio Mattarella abbiamo celebrato il 70esimo anniversario della Liberazione, un 25 aprile antecipato. La presidente della Camera Laura Boldrini ha salutato i partigiani, sopravvissuti della Resistenza nonché di campi di sterminio e svariate madri e padri della nostra Repubblica democratica. “Non siete ospiti qui”, ha chiuso il suo bel discorso, “siete voi qui i padroni di casa”. L’aula echeggiava di solenni richiami alla democrazia, alla libertà e alla Costituzione. Infine, insieme si cantava “Bella ciao”, l’inno della Resistenza.
Una bella giornata la Parlamento, insomma. Ma a rovinare l’aria festosa erano le avvisaglie di quanto offusca l’attività parlamentare di questi giorni e per un po’ di settimane, se non mesi. Sono le riforme. La riforma costituzionale e quella della legge elettorale. Delle due io non so quale sia la peggiore. Sono convinto che tutte e due attentano a quanto oggi, alla cerimonia per il 70esimo della Liberazione, si è gridato Viva! Evviva!
Se non già la riforma della Costituzione, la legge elettorale, se votata dalla Camera così come passata al Senato e il governatore Renzi pare sia deciso a far il Sansone (che muoiano tutti i filistei!), metterà la pietra tombale sulla democrazia parlamentare. Ne sono convinti in tanti anche del PD, ma ormai i più ritengono oltrepassato il point of no return. Avremo la repubblica presidenziale, con un partito solo che da solo si vota tutte le cariche istituzionali.
Nel Sudtirolo, con una legge spudoratamente disegnato ai comodi della SVP, il dominio, anzi, il monopolio della SVP in futuro sarà garantito non dal voto, ma già dalla legge elettorale. 10 dei 12 seggi regionali al futuro parlamento saranno (per legge elettorale!) spartiti fra SVP e PD. E sono più del 90 percento. Se le va bene, la SVP si prende pure l’undicesimo e saremo in dittatura.
Che ciò non accada, è il mio disperato impegno proponendo alcuni emendamenti per salvare alle opposizioni almeno il salvabile, cioè quel unico seggio in bilico. Devo ringraziare gli esperti in materia Cristina Kury e Oskar Peterlini che generosamente mi aiutano a districarmi nelle pieghe e negli abissi della legislazione elettorale. È un labirinto, appositamente costruito ingannare ogni comune mortale. Da solo sarei perso. Quanto è lontano lo spirito della Liberazione e della Costituente!

Florian Kronbichler

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