Florian
Kronbichler


Saving Private Plangger

 

Da quando la politica è considerata uno spreco ed essere eletti è una vergogna, i media ci giudicano con il bilancino, anzi, con le statistiche. Non c’è metro più popolare della statistica, e il Parlamento, come tutte le istituzioni, di statistiche sforna a bizzeffe. I giornali, in questi giorni di mezza estate notoriamente a corto di notizie, ne fanno grande uso, riportando e commentando “presenze”, anzi, “assenze”, “produttività” e “missioni” dei parlamentari in numeri assoluti e in percentuali. Il tutto a servizio del cittadino, ovviamente, che è il vero datore di lavoro o almeno pagatore del suo rappresentante al Parlamento.

Io considero più un giochino che non una informazione quello delle statistiche sul lavoro dei parlamentari. La statistica delle “presenze” in verità non dice niente sulla partecipazione effettiva del parlamentare ai lavori in Camera o al Senato. Conta le votazioni di ognuno, o per dirla in modo più figurato, conta quante volte ha pigiato il bottone in Aula. Per quanto alla “produttività”, voce più recente della pagellina parlamentare, il discorso si fa ancora più buffo: valuta il rapporto fra iniziative presentate e approvate, metro che per uno come me, d’opposizione, già per definitionem si dimostra micidiale.

Non è mia intenzione giustificarmi per la mia pagella, come qualcuno potrebbe sospettare. Risulto fra i più presenti e neanche – essendo io d’opposizione – poco produttivo. Ciò che mi ha indotto a parlarne è il giudizio, letto oggi sul Corriere dell’Alto Adige, sul collega SVP Albrecht Plangger, del quale il giornale scrive: “spiccano le assenze di Plangger, prsente solo ad una votazione su due.”

Sarà così per la statistica. Ma in realtà il deputato valdostano non è affatto meno presente dei suoi colleghi di partito tipo Alfreider o Schullian, anzi. Questi, essendo l’uno capogruppo del suo partitino e l’altro segretario di presidenza, oltre a potersi avvalere di vari “servizi” – pecuniari e non solo – hanno anche il privilegio della “missione”. Hanno il diritto di “mettersi in missione”, illimitatamente e senza dover spiegare in che missione. Insomma, se non ci sono in Aula, a volere risultano “in missione”. Dipende dalla serietà o dalla spregiudicatezza di ognuno di loro che uso ne fanno.

Scrivo questo in difesa del collega Abi Plangger, soldato semplice come me, e ingiustamente bollato – e sanzionato a suon di soldi – “assenteista” record dei parlamentari sudtirolesi.

Florian Kronbichler

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