Florian
Kronbichler


Mercanti dell’autonomia

 

Ah, care splendide giornate settembrine! Più belle sono, e più mi mettono melanconia. Sono tanto belle che occuparmi di politica mi riesce difficile e non avervi scritto già da mezza settimana ne è lampante espressione. Mi immobilizzano, queste miti giornate d’autunno. E di certo la cronaca politica intorno non è tale da sollevarmi dall’inerzia: In questo momento apprendo dall’ORF dell’avanzata prepotente della FPÖ nell’ Oberösterreich a secondo partito subito dopo i popolari della ÖVP. La campagna xenofoba dei Freiheitlichen austriaci, eredi di Jörg Haider, si vede, fa presa. Altro che Austria felix, Austria ospitale! Non prendiamocela ad esempio!

In citta (Bolzano) mi deprime la debacle al Comune. Mi dispiace per il sindaco Spagnolli. La fuoriuscita che si è scelto, non se l’è meritata. È scappato – dai suoi doveri e da noi che l’abbiamo sostenuto. Su cosa pensassi, di lui, di noi e della situazione, ho risposto in una intervista pubblicata oggi sul Corriere dell’Alto Adige.

Ieri, sabato, ho partecipato al dibattito sull’autonomia che il giornale Alto Adige ha organizzato nell’ambito della festa dei suoi 70 anni di vita. Sala del Municipio piena (se anche non gremita come in occasione dell’intervista addio al sindaco Spagnolli) e un bel palco con i due governatori Kompatscher e Rossi (Ugo di Trento) a difendere la nostra autonomia, il governatore della Regione Toscana Enrico Rossi a stuzzicarla, in più il sempre bravo costituzionalista di casa Francesco Palermo e, ospite d’onore (purtroppo poco preparato), il sottosegretario Claudio De Vincenti.

Le impressioni salienti che ne ho tratto: l’avvertimento del governatore Rossi della Toscana ai colleghi trentino-sudtirolesi di essere consigliati male se si limitano a tener fuori la regione e le province autonome dal dibattito politico nazionale; l’ambizione di Kompatscher di non fare nel processo di federalizzazione in Italia “l’estremo difensore” (metafora calcistica), ma piuttosto “il mediamo, se non addirittura il numero 10 che sarebbe il regista”. Ha giurato solidarietà al collega trentino, avvertendolo però che “all’occorrenza noi sudtirolesi marciamo da soli”.

La scoperta più scontata e più buffa però: I politici sul palco, lo scienziato Palermo compreso, si sono superati l’un l’altro in critiche, anzi, maldicenze sulla riforma costituzionale. E possiamo esserne certi: Quanto unanimemente ieri l’hanno demonizzata, tanto unanimemente il senatore Palermo e i suoi colleghi SVP e PD fra 15 giorni la voteranno. Il capobanda Gianclaudio Bressa li ha già chiamati all’ordine: A Bolzano o a Roma, non fa differenza, l’autonomia ha il suo pedaggio. E va pagato in fedeltà di alleanza. È il mercato dell’autonomia.

Florian Kronbichler

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