Ieri ho commemorato Franz Thaler alla Camera
Giovedì scorso, 29 ottobre, nella sua natia Valle di Sarentino è morto Franz Thaler. Aveva 90 anni e fu il testimone simbolo della resistenza antinazista del popolo sudtirolese. L’ultimo sopravvissuto dei pochi che si erano opposti al regime nazifascista.
In tenere età di 19 anni, il poverissimo pastorello, avendo, a differenza della stragrande maggioranza nel paese e nell’intero Sudtirolo, non “optato” per emigrare nel Reich tedesco di Hitler, viene deportato nel Campo di concentramento di Dachau, per miracolo sopravvive, torna nella sua Sarentino, fonda famiglia, lavora da umile ricamatore di piume d’oca, e scrive le sue memorie in un libricino dal titolo “Dimenticare mai”. Diventa il testo su cui i sudtirolesi tardi, ma meglio tardi che mai, hanno rielaborato il loro passato nazista, per troppo tempo rimosso.
Quest’anno, a Ferragosto, al 70esimo della liberazione di Franz Thaler dalla prigionia nazista, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha onorato il mite resistente del Sudtirolo con un solenne messaggio, in cui gli attesta:
“Il suo coraggioso comportamento … ha riaffermato quei valori di civiltà ed umanità che sono propri del nostro patrimonio storico e che insegna il ripudio dell’indifferenza e di ogni forma di estremismo e che contribuisce a costruire una società sul rispetto della dignità umana.”
Florian Kronbichler