Florian
Kronbichler


E se solo lavasse Bolzano

 

Lavare le strade della città. Non avesse altro nel suo programma di governo, quell’unico punto sarebbe una buona ragione per eleggere Renzo Caramaschi a futuro sindaco di Bolzano: “Lavare ogni giorno le strade almeno del centro della citta”. È un punto di programma del candidato sindaco in spe di un centrosinistra bolzanino ancora tutto da costruire. L’ex direttore generale del comune, city manager con Salghetti e il primo Spagnolli nonché grand’esploratore delle nostre montagne si è presentato ieri pomeriggio agli attivisti di Sinistra Ecologia Libertà e Rifondazione comunista che in città da un po’ a questa parte rispondono al nome di ecosociali. Gran folla in piccola sala, e un ospite sprizzante di voglia ed ottimismo.
Caramaschi apparentemente ci crede. Vuol fare sul serio. Il suo fermo intento è di resuscitare un centrosinistra, da tanti dati per morto, e di guidarlo alla vittoria alle elezioni comunali a maggio. Già si sta scaldando per le primarie. Domani, lunedì partecipa ai “tavoli” del PD. Vuole che le primarie siano di coalizione e non solo del partito democratico. In faccia al giovanilismo che imperversa, il 69enne l’alpino-alpinista Caramaschi rivendica a sé: “sono giovane”. Vuol riunire dietro a se il centrosinistra dagli ecosociali, verdi compresi, per il PD fino ai civici di Bonvicini”. E osa minacciare: “se anche uno solo di questi partiti non ci dovesse stare, io dico ciao e mi ritiro nella mia baita su in Riva di Tures.
Si presenta in forma smagliante, il Caramaschi autocandidatosi sindaco della sua Bolzano. E il popolo di sinistra di ieri sera, notoriamente scettico nei confronti di qualsiasi proposta governativa, solo con affanno si sottraeva al fascino dell’ospite. Lo sottoponeva ad una autentica audizione, punto per punto. Dal progetto Benko (no secco) all’aeroporto (sì condizionato), girovagando per areale ferroviario, polo bibliotecario, edilizia abitativa, mobilità, centri commerciali e cultura, il sindaco in fieri brillava per competenza, empatia e voglia di fare.
Insomma, sarebbe una buona scelta, il city-manager riciclato a city-sindaco? Per competenza, sia tecnico-amministrativa che politica, non ha da temere rivali. Però, la via al traguardo è lunga e sarà lastricata da mille agguati. Ha gli attributi? E riuscirà – opera erculea! – a mettere d’accordo– non voglio prendere in bocca la parola “i partiti “- dico: i soggetti indispensabili per una maggioranza di governo?
Per dire la mia: Io mi fiderei. Uno migliore non ne vedo. Conscio di tutti i rischi, dico: proviamoci. E se solo lavasse le strade.


Flor now
Facebook Link