Leggi forchaiole
Brutta settimana parlamentare. Brutta, perché abbiamo prodotto brutte leggi. Ricorriamo a sanzioni penali, dove occorrerebbero sostegno e educazione. Primo: Abbiamo inferto un brutto colpo alla cultura del lavoro. I lavoratori dipendenti saranno un altro po’ meno liberi. La legge che è stata approvata alla Camera, li sospetta di essere tendenzialmente fannulloni, assenteisti, scalda-poltrone, furbetti del cartellino, insomma, micro-criminali. Del sospetto, i lavoratori si possono liberare esibendosi quali delatori dei colleghi lavoratori. Si salva chi spia e denuncia ai superiori delle “irregolarità” sul posto di lavoro (per non dire nei compagni di lavoro).
La legge batte, ovviamente, la bandiera della “lotta ai fannulloni” che di questi tempi pare tanto pressante. E non basta: Fu ispirata – udite, udite! – dal Movimento 5 Stelle che inizialmente voleva introdurre addirittura un premio a chi “denuncia casi di irresponsabilità grave”. Siamo alla taglia, insomma. Come se il lavoro dipendente non fosse già regolato abbastanza, anche con sanzioni, ora si crede di dover provvedere con licenziamenti (“entro 48 ore”), taglio di stipendio, multe e carcere. È come se fossimo ricaduti ai tempi delle Brigate rosse.
Secondo: Legge forcaiola ieri sotto il nome “omicidio stradale”. Anche qui: codice penale invece che educazione e prevenzione. Con tutto il rispetto per le vittime degli incidenti stradali (è strage, davvero!), ma si può parlare di “tutela delle vittime” sbattendo l’autore dell’incidente (sbronzo o drogato, ahimé) in carcere fino a 17 anni. La legge naviga sull’onda del populismo penale che già ha dimostrato la sua inefficacia su altri campi. Il decreto è passata, ma almeno siamo riusciti a tirargli uno sgambetto, votandogli contro un emendamento, e il mio plauso, forte e convinto, è andato al collega di Forza Italia Francesco Sisto. Così, come passato, l’arresto del conducente la macchina scatta solo con l’omicidio, e non si incentiva la fuga di chi teme l’arresto obbligatorio anche se provoca “solo” lesioni gravi. Bravo! Ora Renzi “moralista” deve riportare il decreto di nuovo in Senato. E chi sa.
Foto: Incidenti stradali: chiamare il giudice invece che la Croce rossa (o bianca)?
Florian Kronbichler