Florian
Kronbichler


Grazie a Welby e tette

È oneroso, ma vale la pena. Come vi potete immaginare, il parlamento è anche un ambíto palcoscenico per iniziative di più svariato contenuto e carattere, siano esse conferenze, dibattiti o lezioni. Io ritengo un dovere del parlamentare, prestare attenzione a tali manifestazioni “extraparlamentari”, ovviamente in quanto compatibili con gli impegni d’aula e di commissioni. In questo senso ho partecipato, fra ieri ed oggi, a due conferenze, stimolanti ambedue, e differenti fra loro come più non è possibile.

La prima era sul tema del fine-vita e la libertà della ricerca in merito. Se non per altro, vi sono andato per Mina Welby, nostra compaesana (di San Candido) che dell’argomento è una sorta di madrina. La battaglia per una morte dignitosa che ha condotto accanto e per suo marito, merita rispetto a prescindere dalle posizioni di chiunque. Io per esempio non condivido la posizione di Mina (e nemmeno quella del mio gruppo parlamentare ) su un “diritto all’eutanasia”. Nonostante ciò, a Mina Welby mi lega una amicizia che va ben oltre la simpatica solidarietà sudtirolese.

Oggi, sfruttando la pausa di mezzogiorno, ho assistito, in sala Aldo Moro, alla presentazione di un libro sul – udite! – calcio femminile. Ci ho imparato un sacco. C’era la collega parlamentare Laura Coccia, affetta di grave minorazione fisica, e c’erano alcune fra le più brave calciatrici italiane che si sono scoperte pure bravissime oratrici. Una di esse, Katia Serra, a sentirla parlare, sembra il sosia femminile di Matteo Renzi.

Il libro che hanno presentato porta il titolo: “Giocare con le tette”. Audace, non vi pare? L’avessi dato io, sarebbe machista, sessista. Le donne stesse possono. “L’avessimo chiamato ‘Calcio femminile’ non lo leggerebbe nessuno”, ha motivato Marta Bertolini, altra fuoriclasse, la scelta del titolo allusivo. Di fatti, ammetto che con me ha funzionato. Senza le “tette”, l’invito delle calciatrici si sarebbe perso nel mare delle e-mail mai lette. Così invece mi sono fatto una bella lezione sulla funzione emancipatrice del calcio femminile.

Foto: Il palco delle calciatrici-autrici.

Florian Kronbichler

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