Florian
Kronbichler


Resurî! 40 anni dal terremoto in Friuli

Più per caso che intenzionalmente (gli appuntamenti al Parlamento sono infiniti), stamattina mi sono imbattuto nella cerimonia di ricordo di 40 anni dal terremoto in Friuli. Fu il 6 maggio 1976 e ancora l’11 e 15 settembre, la zona intorno a Gemona, a nord di Udine, fu colpita da una catastrofe di dimensioni bibliche: 989 morti, oltre 100.000 persone sfollate, 18.000 case distrutte, 75.000 danneggiate. Tremava la terra nell’intera Mitteleuropa.

Altrettanto impressionante quanto la sciagura naturale, fu però anche la ricostruzione. Il dramma ha mobilitato un moto di solidarietà fra la popolazione colpita cosiccome da parte dei paesi vicini. Sono accorsi i volontari da mezzo mondo. Mi ricordo bene che pure da Bolzano sono partite intere compagnie di vigili del fuoco, donne e uomini dell’intero Sudtirolo.

Si è creato il “modello Friuli”, del quale a ogni catastrofe si fa riferimento – a parole, almeno. Sta per autoaiuto, buon vicinato, solidarietà, ma anche per buona amministrazione, capacità organizzativa, inventiva ed innovazione. L’hanno ricordato tutti i relatori del “Resurî” (risorgere!), motto della ricorrenza di ieri al Parlamento: dalla presidente della Camera Boldrini alla Presidente del Friuli Serracchiani e all’allora capo della Protezione civile Giuseppe Zamberletti.

Nessuno scandalo ha strisciato la ricostruzione del Friuli. L’autonomia speciale della Regione ha superato brillantemente l’esame di quella emergenza. Zamberletti diventò il nome simbolo della buona protezione civile. Pietà e bon ton impedivano ai relatori di far raffronti con esperienze meno esemplari che non mancherebbero.

Florian Kronbichler

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