CETA: Attenzione! l’Italia vuol bypassare il Parlamento
Sento odore di inganno, di raggiramento. Il governo italiano, pur di non dar neanche il pur minimo dispiacere all’amministrazione americana, oserà calpestare principi e promesse che ha sostenuto e date di fronte al suo proprio parlamento? Avremo in casa il TTIP per la porta posteriore chiamata CETA? L’ho chiesto oggi con una interpellanza urgente al governo, in speciale al presidente Renzi e al ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda. Avrò risposta in aula questo venerdì.
Il CETA, il Trattato di libero scambio tra Unione Europea e Canada (meno conosciuto del TTIP ma altrettanto pericoloso) rischia di essere approvato senza il voto dei Parlamenti Nazionali o almeno senza di quello italiano. Tutto questo „grazie“ ad una furberia del Governo Italiano e del Ministro Calenda, che sono pronti a rinunciare alla verifica parlamentare di singoli paesi dell’Unione Europea.
Se il CETA verrà approvato, le multinazionali avranno quello che chiedono da tempo: un mezzo potente per aggirare gli standard europei in materia di sicurezza ambientale e alimentare. Una delle clausole presenti nel Trattato prevede infatti la possibilità per le aziende di citare in giudizio i Governi che prendono decisioni “lesive” dei loro interessi privati.
Che dietro il CETA si nasconda il TTIP lo dicono i numeri: circa 42.000 multinazionali americane presenti in Europa hanno una succursale in Canada! Il CETA è, a tutti gli effetti, il cavallo di troia per far arrivare il TTIP in Europa.
Resto a Roma appositamente fino a venerdì per aver spiegazioni dal governo direttamente.
Florian Kronbichler