Al Caffè cieco
Stamattina colazione al buio fondo. Avviandomi al lavoro, mi imbatto in Piazza Montecitorio in una allegra compagnia trentina: sono ciechi (non vedenti, per dirla in politicamente corretto, ma sono loro a dirmi: “ciechi”) e sono del Irifor che sta per “Centro di prevenzione e riabilitazione visiva del Trentino”. Sono qui a manifestare, ovviamente, come tutti che quotidianamente si accampano di fronte e intorno al Palazzo del Camera.
Con una bella differenza, però: La combricola non vedente trentina si è piazzata direttamente dentro il piazzale di Montecitorio. Manifestanti “comuni” sono tenuti fuori le recinzioni ferree della piazza e un ferreo servizio d’ordine li tiene sotto controllo. Questi trentini, però, no. Sono ospiti speciali del Parlamento e come tali hanno parcheggiato il loro furgone-camper nel pieno centro della piazza.
E non è finita: Mi si presenta il signor Alberto Cecati, presidente del Irifor e mi invita a salire con lui sul furgone. Mi prende per la mano e altri dietro di me si uniscono ad una catena umana e insieme saliamo. L’ultimo chiude la porta. Solo ora mi rendo conto che sono fra tutti ciechi e come è essere cieco. Non si vede niente. Nero assoluto. Mi fanno sedere chiedendomi se voglio un caffè. Alberto chiama: “Sandro, un caffè all’onorevole!” Sento in fondo al furgone accendersi il tipico rumore della macchina da caffè. Un minuto e Sandro, fratello di Alberto e pure cieco, mi serve il caffè, portando la mia mano alla tazza e versandomi lo zucchero. Il tutto nell’assoluta oscurità.
Una bella iniziativa di auto-aiuto. I trentini con la loro iniziativa ambulante intendono diffondere coscienza per i problemi dei non-vedenti e far prevenzione nel campo della salute oculare. Ieri ci era andata a prendere un caffè cieco pure la presidente della Camera Laura Boldrini. Io ho invitato i colleghi parlamentari sudtirolesi ad andarci. Possiamo solo imparare dai nostri vicini. Mi hanno promesso di far tappa con il loro bar itinerante “Dark on the road – il sapore del buio” pure in Sudtirolo.
Florian Kronbichler