Tranquille, marmotte! È per il sì al referendum.
Amiche e amici di marmotte, ambientalisti e animalisti sudtirolesi e trentini tutti, non disperatevi né gridate allo scandalo! SVP e governo provinciale cantano alla vittoria perché governo Renzi ha dato il via libera a due norme di attuazione allo Statuto speciale riguardanti la caccia nei parchi naturali e, sommariamente, sull’abbattimento delle marmotte. Non c’è da preoccuparsi di troppo! È un trionfo obbligato, più di circostanza che di sostanza. Di questi giorni di rush finale della campagna referndaria (per il sì di partito), c’è urgente bisogno di successi in autonomia. La campagna governativa (sia a Roma che a Bolzano) si alimenta di successi e se qualcosa successo non è, lo si travesta in successo.
È il caso delle due norme di attuazione sulla caccia approvate ieri dal governo. In tempi non sospetti, ambedue le norme sarebbero state accolte con sonoro brontolio. Come già la norma sul Parco nazionale dello Stelvio, ardentemente desiderata da decenni, pure queste sulla caccia non soddisfano affatto le attese dei suoi proponenti. Hanno dovuto prendere quanto gli fu offerto ed è cosa magra. L’autonomia in merito si riduce a qualche competenza amministrativa, a poter metterci soldi (nel caso del Parco dello Stelvio), mentre l’ultima parola rimane sempre o al ministero o ad a sua commissione di riferimento.
Però, siccome presso la propria gente (illusa per anni) si sono fomentate attese irrealistiche, il risultato deve pur essere “venduto” quale successo. Ciò comunque, figuriamoci sotto “elezioni” (che all’occasione sono il referendum). E non solo. Sono ccerto che le due norme sulla caccia non sono state licenziate a caso ora, alla vigilia del referendum che Renzi ha enfatizzato a banco di prova del suo destino politico. Diffondere “successi” è la propaganda più efficace.
Comprensibile, quindi, il tono trionfante con cui i presidenti delle province, i rispettivi assessori alla caccia e i parlamentari di partito oggi hanno salutato il “successo” delle norme sulla caccia alle marmotte e nei parchi naturali. Le marmotte non si lascino rovinare il loro lettargo. Continuerà sempre a vigilare il ministero all’ambiente, in ultima istanza, e l’ISPRA (Istituto per la Protezione e la Ricerca Ambientale) sulle loro fortune. Per questa sicurezza sia ben accettata qualche grido di gloria di troppo.
Florian Kronbichler