Florian
Kronbichler


Toponomastica – buona e giusta come forse mai più

Mercoledì, 8 marzo, la Commissione dei sei voterà la norma di attuazione sulla toponomastica in Sudtirolo. Alla Camera, in questo momento è in corso una raccolta di firme contro ogni regolamentazione della materia, così come l’abbiamo vista la settimana scorsa con la lista dei 103 senatori. Ancora non so dire quanti saranno i deputati che firmano. Si sta mobilitando Michaela Biancofiore, e in ogni caso, come al senato, come al Senato pure alla Camera la compagnia sarà trasversale. Io non firmo e invito a non firmare chi mi chiede un parere e sono parecchi.
In confronto all’approvazione unanime di 15 giorni fa, alla bozza di norma sono state apportate alcune correzioni -, in verità lisciamenti a favore della parte italiana – e c’è da aspettarsi che pure questa, definitiva volta sarà approvata all’unanimità.
Io, fino all’ultimo ero rimasto fermo su un “no solution best solution” – nessuna soluzione, la migliore soluzione. Ogni soluzione del problema, questo il mio ragionamento, comporterebbe problemi più grandi di quello che costituisce il problema che si crede di risolvere. Abbiamo risolto cento e più problemi dell’autonomia (oltre 200 norme di attuazione allo Statuto dell’Autonomia!), aihmé, saremo mai disposti a convivere con uno solo irrisolto!
Ho sostenuto senza se e senza ma il presidente del Consiglio provinciale Roberto Bizzo che in Commissione dei 6 ha opposto dura resistenza alle solite sopraffazioni dei rappresentanti SVP. Ha strappato concessioni di sostanza alla SVP, tali, da far cambiare posizione anche a me. Così come concordata ora, la norma può essere considerata un accordo leale, rispettoso delle legittime esigenze delle comunità sia tedesca che italiana, quindi pacificatore. Non esito a dire: questa volta l’ha avuta vinta la parte italiana. Non deve rinunciare a nessun toponimo italiano. La famigerata “lista” dei nomi stralciati si è ridotta a niente di più che una proposta di (nemmeno vincolante) , su cui la Commissione scientifica da istituire avrà da decidere in piena libertà. A dirla tutta: La SVP, dopo decenni di accanimento, ha capitolato sul campo del principio. La “lista” non è buona ad altro che ad aiutare il partito a salvare la faccia. Esso sbandiererà la soluzione un successo, perché successo dev’essere. Glielo sia concesso. Rispetto alla SVP per essersi rassegnata al buonsenso e aver anteposto pace a principio.
Mi ha convinto, infine, l’accorto lavoro di mediazione del presidente della Commissione dei 6, Francesco Palermo. Insistendo sull’opportunità di “regole certe”, forse è riuscito a vietare alla Volkspartei e, peggio, alle forze nazionaliste, il ricorso alla legge del più forte. Domani, la Commissione dei sei voterà il buon compromesso. Così spero. Non mi illudo però che con ciò il contenzioso della toponomastica sia risolto. Sarà il turno del governo, e se anche questo dovesse approvare, inimmaginabile che non ricorri qualcuno alla Corte costituzionale. Ma comunque il rebus vada a finire, nessuno di buona volontà potrà dire che questa di domani non sia stata una proposta buona e giusta.

Florian Kronbichler


Flor now
Facebook Link