Gentilezza, rispetto sobrietà
Ho partecipato ieri a “La prima cosa bella” al Teatro Brancaccio di Roma, da dove 10 anni fa era partito “L’Ulivo” di Romano Prodi. È stato l’avvio del “Campo progressista” di Giuliano Pisapia. A parte il nome “progressista” che continua a non piacermi (capisco cosa vuol dire, ma mi suona qualunquista ed abusato), mi è piaciuto quasi tutto. Ci credo e ci collaborerò. Per rendere un idea di quanto si era detto e cosa c’è da aspettarsi, riporto qui da mio taccuino le notizie che mi sono fatto dell’intervento di Giuliano Pisapia.
– Si costruisce il “campo progressista”, di cui l’iniziativa di ieri voleva essere il “campo di base”. Non si parla più di sedi né di circoli, ma di “officine”.
– C’è bisogno di una nuova classe dirigente, ma non chiederemo mai una rottamazine.
– Di sé Pisapia dice: “Io non sono né sarò in campo, io mi metto a disposizione.”
– La politica è attività di volontariato. Cambia-menti (scritto così). Il movimento sarà una “casa aperta”.
– Voglio un nuovo, ampio centrosinistra, anzi, meglio un sinistra-centro. Siamo stufi di non vincere.
– Mai una politica del “una persona sola”. Il leaderismo si è dimostrato fallimentare.
– Non ci sarà alcun Centrosinistra senza il Partito democratico. Ma ci vuole discontinuità con quello degli ultimi anni. Le parole d’ordine saranno: unire e diversità.
– Campo progressista non è e non sarà un partitino.
– Un nuovo linguaggio! Che necessità c`è di insultare l’avversario?
– Lasciar e far lavorare il governo Gentiloni. In questa legislatura bisogna che il parlamento porti a termine le leggi su: ius soli, il fine vita, il reato di tortura, l’assistenza ai migranti, la legge elettorale “che ci fa scegliere i nostri parlamentari”.
– “richiamo l’Ulivo e salviamo lo spirito della coalizione”.
– Sono i valori che fanno la differenza fra destra e sinistra, perché la differenza c’è, eccome.
– Lo stile di Campo progressista: gentilezza, rispetto, sobrietà.
Florian Kronbichler