Florian
Kronbichler


Il Consiglio d’Europa a merenda da Assad

L’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa sfiducia il suo presidente, il senatore spagnolo Pedro Agramunt, chiedendo la sua destituzione. Il Consiglio d’Europa che attualmente è composto da rappresentanti parlamentari di 47 paesi europei con circa 850 milioni di cittadini annovera fra i suoi obiettivi statutari la tutela dei diritti umani, dei valori umanitari in generale, della pace e della dignità delle istituzioni europei (essendo essa la più vecchia fra tutte). Alla stragrande maggioranza dei membri dell’assemblea pareva insostenibile oltre che dannoso alla credibilità dello stesso Consiglio d’Europa il fatto che presidente Agramunt abbia accettato, insieme ad una combriccola poco raccomandabile un invito del presidente siriano Assad senza averne preventivamente informato l’assemblea parlamentare né altre istituzioni di competenza.

Lo spagnolo Agramunt non è nuovo a simili scivolate. Oggi ci ha voluto far credere che lui non si fosse reso conto della delicatezza dell’incontro con il despota siriano. Ha ammesso di aver commesso un errore non prevedendo le suscettibilità e le reazioni che il fatto avrebbe suscitato. “Mi dispiace e me ne scuso. No problem”, concluse la sua difensiva, ma il presidente si sbagliò di grosso.

Il modo disinvolto in cui Agramunt credeva di aver liquidato il caso, si convertì in boomerang. Parlamentari di pressoché tutti i gruppo politici dichiararono il comportamento di Agramunt sfacciato, nocivo alla credibilità del Consiglio d’Europa, quindi incompatibile con il suo ruolo di presidente. Lo spagnolo crebbe di poter fare il bullo, rinviando ad un dibattito ad hoc il giorno dopo e invitando a proseguire con l’ordine del giorno. Si sbagliò. L’assemblea si rifiutava di proseguire il lavori parlamentari secondo l’ordine del giorno preconfezionato.

Come prima cosa il presidente delegittimato dovette passare il timone della seduta ad un suo vice. Con Agramunt alla presidenza non saremmo piú andati avanti. La seconda concessione: domani Agramunt si dovrà confrontare con il parlamentari della Assemblea, precisamente con tutti e non solo con il presidio come lui proponeva. Vedremo. Il patrimonio più importante del Consiglio d’Europa è la credibilità. La sta perdendo, la credibilità, con comportamenti come quelli del presidente Agramunt.

Foto: Pedro Agramunt, presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa.

Florian Kronbichler


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