Consiglio d’Europa: L’ombra sopra i buoni intenti
La mia settimana “in Europa” verge a termine. Se ne devo trarre un bilancio? Abbiamo approvato parecchie buone risoluzioni:
– Promuovere l’integrità nella governance per combattere la corruzione politica;
– La cooperazione dei parlamenti con i media d’investigazione;
– Una risposta umanitaria e politica globale alla crisi delle migrazioni e dei rifugiati in Europa;
– Risposta europea alle migrazioni di transito nel Mediterraneo;
– Migrazioni come opportunità da cogliere per lo sviluppo europeo;
– L’integrazione dei rifugiati in tempo di pressione critica;
– Fine alla violenza sessuale e alle molestie delle donne negli spazi pubblici;
– Messa in atto delle sentenze della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo;
– L’influenza politica sui media indipendenti ed i giornalisti.
Sono temi tutti importanti, tutti ben documentati, tutti dibattuti prima nelle commissioni e poi nel plenum dell’assemblea parlamentare, tutti in modo controverso – in parte anche da parte mia.
Su tutti i buoni propositi che abbiamo deliberato, si aggira però lo spettro dell’incapacità di destituire o di fare recedere dal suo incarico il presidente dell’Assemblea Parlamentare Pedro Agramunt,. Che credibilità possono avere tutte le nobili dichiarazioni d’intenti, se espresse da un “parlamento” incapace di liberarsi di un presidente in odore di corruzione?