Sarebbe stato un vero peccato sprecare la felice coincidenza: In Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa a Strasburgo dibattiamo sulla questione delle migrazioni e dei profughi. Allo stesso momento, a Montecitorio a Roma la presidente della Camera conferisce il premio internazionale Alexander Langer a due associazioni, una greca, l’altra italiana, che si occupano di diritti dei profughi.
Ho fatto di pena virtù buttando il mio intervento preparato e ho parlato dell’ “arte della convivenza”. L’ho fatto sulla base del “decalogo della convivenza interetnica”, da Langer scritto un anno prima della sua morte (1995). Rileggendolo l’ho scoperto di stringento attualità, addirittura profetico di fronte a quanto assistiamo in questi anni riguardo al problema dei profughi. Ho avuto belle reazioni e sinceri apprezzamenti da parte di parecchi colleghi e colleghe parlamentari.