La usc di ladins
Giornata dei ladini oggi alla Camera. Approveremo in via definitiva la proposta di legge costituzionale cambiando lo Statuto di autonomia della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol “in materia di tutela della minoranza linguistica ladina”. Così recita il titolo. Portiamo a compimento un qualcosa che i padri dell’autonomia, all’epoca ovvero 45 anni fa, si erano dimenticati di fare. È l’equiparazione del gruppo ladino ai due grandi gruppi, ovvero tedesco e italiano, per quanto ad alcune prestigiose cariche pubbliche. È una legge riparatrice. Dà ai ladini del Sudtirolo di aver per diritto un vicepresidente del governo provinciale, così come una vicepresidenza in diverse istituzioni e commissioni da cui fino ad ora erano esclusi. Elimina, insomma alcune discriminazioni a livello istituzionale.
Personalmente avrei preferito che l’equiparazione dei ladini – legittima richiesta! – la si facesse in modo più moderno, più incisiva sulla realtà sociale e culturale e non solo istituzionale.
Permettendomi una critica, direi che recuperiamo alcuni errori che i padri dello Statuto all’epoca hanno dimenticato di fare. In positivo, abbiamo eliminato alcune discriminazioni. Sbagliato sarebbe però sostenere che avessimo apportato qualcosa di positivo alla salvaguardia della cultura ladina. I ladini del Sudtirolo avranno l’accesso ad alcune cariche pubbliche, ma continuano a restare divisi in tre province e due regioni con norme tutrici differenti. I ladini del Sudtirolo, sebben molto più numerosi, a differenza dei loro compatriotti trentini, non otterranno un proprio collegio elettorale. Ciò significa che i ladini pure in futuro dovrà accontentarsi di una rappresentanza politica più per grazia ricevuta che di diritto.
Voteremo stasera. Sarà il voto definitivo (dopo un primo della Camera e due votazioni al Senato) e la maggioranza assoluta è scontata.