Florian
Kronbichler


Glifosato: Tanto meglio, tanto peggio

Sarebbe tanto importante e avrei tantissima voglia di prendere una qualche iniziativa contro il voto europeo a favore di altri cinque anni di agricoltura avvelenata di glifosato. Però, che fare? Mi sono consultato con Mirko Busto del Movimento 5 Stelle, collega competentissimo con cui da due anni condivido le battaglie anti-glifosato, ho avuto modo di parlare al presidente della Commissione Ambiente della Camera Realacci e, brevemente, pure con il ministro all’Ambiente Galletti. Non sono riuscito (ancora) a raggiungere il ministro all’agricoltura Maurizio Martina che fra tutti ho potuto conoscere quale il più deciso e coerente oppositore al prolungamento dell’uso dell’erbicida glifosato (altro che il suo collega-ministro tedesco Christian Schmidt!).

Dopo una giornata di incontri, richieste e telefonate mi devo però rendere conto che le nostre armi sono stranamente spuntate. Incontro qui al Parlamento solo ministri e funzionari gonfi d’orgoglio: Vedi come siamo coraggiosi e coerenti, noi italiani a Bruxelles! Abbiamo votato contro. E vedi che voltafaccia quei tedeschi! Non smettono di impartirci lezioni verdi, di ambientalismo per poi, servizievoli ed avidi cedono ai lobbisti prostrandosi alla Monsanto e alla loro Bayer. Noi abbiamo anteposto la salute delle persone agli interessi delle multinazionali. E avanti di questo verso.

No, oggi non è buona giornata per estorcere concessioni o rimedi ai politici italiani. Oggi l’Italia politica (quella ecologicamente responsabile o sensibile) si fa bella del suo no al glifosato. “Non siamo stati noi”, si compiacciono i suoi rappresentanti. Ci troviamo di fronte al paradosso del tanto meglio, tanto peggio. Rimedi alla funesta decisione degli stati europei; la possibilità di mitigare a livello nazionale le conseguenze; competenze autonome di regioni o singoli comuni (tipo Malles!) di liberarsi dell’erbicida più in uso, perché più efficace: sono questi gli obbiettivi che ora ci poniamo.

Intanto i segnali positivi non mancano. Il presidente francese Marcon ha annunciato di sostenere ricerche e produzione di mezzi alternativi al glifosato e in ogni caso di non tollerare il suo uso per più di tre anni su terreno francese. Stessa promessa anche da parte del ministro all’agricoltura italiano: glifosato zero entro il 2020.

Buone nuove, sebben da prendere con la debita cautela, provengono pure dalla “cattiva” Germania: Lì, la cancelliera Merkel ha preso di petto il ministro all’agricoltura Christian Schmidt per aver votato a favore infischiandosi del parere contrario della ministra all’ambiente. Il voto tedesco a favore, in casa ha portato ad una media crisi di governo. Improbabile che il governo futuro possa soprassedere al faux-pas.

 


Flor now
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