Ultima notte di votazioni in Aula. Come nessun altra ragione, l’avvicinarsi del natale riesce a far gambe ai parlamentari. Non c`è provvedimento tanto complicato e avversato che faccia i suoi oppositori tanto agguerriti per farli fare la vigilia chiusi in Aula. Di solito è la legge di bilancio a rischiar di rovinare ai suoi autori il natale. Così pure questa volta. È la legge più pesante, più controversa, più assediata da marchettari e lobbisti (“rappresentanti di interessi” si chiamano qui eufemisticamente), insomma, è la legge dell’anno e questa volta pure l’ultima della legislatura. Ciò che il parlamento i parlamentari di ogni gruppo e colore non riescono ad infilare in quest’ultima “bilancio” della legislatura resterà proposito morto.

Il governo ci ha posto la fiducia, come sempre quando gli scappano i tempi. E nessuno protesta. Eccezionalmente, tutti vogliono andare a casa. Per il mio gruppo è Pierluigi Bersani ad annunciare il no alla fiducia. L’ex grande vecchio del PD, ora Liberi e Uguali, è unico a riuscire a zittire l’intero emiciclo di Montecitorio, quando prende la parola. Ha lasciato il partito che ha fondato, ma è restato un grande. Domani ultimo sforzo e buona festa.