Pensieri disuguali
Mi considero moderatamente coerente, ma mi succede anche questo: Insieme a mia moglie ho partecipato oggi, nella sala grande dell’Hotel Ergife a Roma, alla prima assemblea nazionale di “Liberi e uguali”. Dopo, accompagnato Rosmarie alla stazione Termini, di ritorno passeggiando per la magnifica città (bisogna pure disintossicarsi un po’ dopo una giornata di discorsi politici) sono entrato a San Pietro in vincoli. È la cattedrale sul monte Oppio con dentro il famoso “Mosé” di Michelangelo e la tomba del nostro Nicolò Cusanus.
Continuando la mia passeggiata in una serata romana dal clima primaverile, passo al Colosseo, attraverso i fori imperiali, arrivato al Vittoriano giro a sinistra e imboccata Via delle Botteghe oscure mi viene in mente ( a me segretario della Commissione d’inchiesta sul caso Aldo Moro) che sta per iniziare il 40° anniversario del sequestro e l’uccisione del grande statista (marzo – maggio 1978). Quindi, prendo la prima trasversale a sinistra che è via Caetani, dove il 9 maggio 1978 fu trovato il cadavere a bordo di una Renault 4 rossa. Vi è un bassorilievo in bronzo con la testa di Moro e una targa che racconta il tragico episodio.
Arrivato in Largo Argentina passo al teatro di quel nome dove danno “Ragazzi di vita” di Pier Paolo Passolini. Ma sono tardi. Lo spettacolo al quale ieri avevamo atteso, invano, fino all’ultimo per accaparrarci due biglietti, stasera è iniziato alle cinque e sono già le sei e mezza. Pazienza. Non ho resistito però ad entrare alla libreria Feltrinelli che pure si trova lì. Frugando qua e là fra gli scaffali mi trovo fra le mani “La passeggiata di Kant”, sottotitolo: Filosofia del camminare in 27 ritratti”. Lo sfoglio un po’ e guarda caso: pure Nicolò Cusanus, principe vescovo di Bressanone nel quattrocento, ha filosofato “camminando”.
Che poetica coincidenza, ho pensato. Ma non è finita. Su uno dei tavolini dei libri “suggeriti dal libraio” trovo un sottile libricino dal titolo: “Sulla disuguaglianza – Perché l’uguaglianza economica non è un ideale da perseguire”. Pensate, anche questa! Mi impegno in un movimento che si chiama “Liberi e uguali”, sono di ritorno da una giornata di invocazione dell’uguaglianza fra le persone e ora, che si fa sera, mi trovo fra le mani un libro su cui tergo leggo: “Da un punto di vista morale, non è importante che tutti abbiano lo stesso, che ciascuno abbia abbastanza. Se tutti avessero abbastanza denaro, non dovrebbe suscitare alcuna particolare preoccupazione o curiosità che certe persone abbiano più denaro di altri.”
Ora, tornato dall’assemblea sull’uguaglianza, mi metterò a leggere sulla sopportabilità della disugaglianza. Resto a Roma, perché domani mi incontrerò con l’ambasciatore austriaco. Parleremo della doppia cittadinanza e perché è meglio farne a meno.