Nello resistente generoso, anzi, troppo
Abbiamo brindato, ieri sera alla sede dell’Anpi in Via Torino, al compleanno di Lionello Bertoldi. L’ex di tante cariche prestigiose – Senatore, consigliere comunale, presidente Anpi e funzionario di partito – ha compiuto i 90 anni. È un sopravvissuto dei tempi che furono, difatti continua a chiamarsi “comunista nel cuore” che ormai diffonde più tenerezza che rispetto. Ieri si era in sede Anpi, quindi, più di altro si parlava di antifascismo, resistenza e costituzione. “Nello” (fra partigiani ci si chiama per nome) era in gran forma. Raccontava delle sue imprese politiche, come aveva “convertito” italiani all’autonomia e come sudtirolesi tedeschi a riconoscere i valori della resistenza.
Insomma, “Nello, metticela tutta!” era l’esortazione di sua madre, e al suo compleanno Nello ce la metteva proprio tutta, anzi, per il mio gusto un po’ troppo. Parlando della Resistenza, quella con la R maiuscola, cioè storica, il buon Bertoldi si spinse all’affermazione che i “primi a resistere” fossero stati non i partigiani italiani, ma i sudtirolesi. I sudtirolesi paladini della Resistenza? Tesi azzardata, sebben sostenibile, se Bertoldi avesse circoscritto il merito all’esigua minoranza dei Dableiber intorno ai noti Amonn, Volgger e Egartner. Eh no, il giubilante nella sua generosità si spinse oltre includendo ecumenicamente nell’onorabile compagnia dei resistenti gli optanti del 1939. Avrebbero “resistito”, poveretti, al fascismo “subendo le opzioni” per il Terzo Reich di Hitler. Eh, ce n’è che le opzioni non le hanno “subite”, se le sono cercate, eccome!
Onore alla generosità del senatore, ma ad onore della verità avrei dovuto alzarmi e contradirlo. So che il festeggiante 90enne la vede e la predica così a fin di bene: sente la sua missione nel mettere pace fra italiani e tedeschi in questa terra. Vuole rimuovere pregiudizi degli uni sugli altri. È questa la buona intenzione del nestore della sinistra. Ma come in molti casi anche in questo, “ben intenzionato è il contrario di bene”.
Non gliel’ho detto. Non gli volevo rovinare il compleanno. Auguri, caro Nello!