Florian
Kronbichler


Rai Bolzano – Soccorso interetnico

Su piazza Mazzini di Bolzano colgo le avvisaglie di un nuovo conflitto etnico. I senatori SVP, furbescamente secondati dai loro colleghi trentini, stanno lavorando al “trasferimento” della redazione italiana della Rai di Bolzano a Trento. Da appiglio gli serve il decreto-legge di risparmio (cosiddetto “80 euro”) del governo Renzi che fra altro contiene anche 150 milioni di risparmio a costo dell’informazione locale.

E quale sarebbe la proposta SVP? Una alla maniera più sudtirolesamente proporzionalista possibile: Della Rai di Bolzano, fino ad ora equamente trilingue italiano-tedesco-ladina restano le parti “autonome” tedesca e ladina, la parte italiana, da sempre considerata tendenzialmente “nazionale” (purtroppo pure da parte dei propri redattori, per non parlare degli amministratori) andrebbe sloggiata a Trento.
Conseguenza: La Rai di Bolzano, in quanto una delle ultime istituzioni interetniche o almeno plurilingue, sparirebbe. L’unica radio e l’unica televisione pubblica italiana locale smetterebbero di trasmettere in loco. L’informazione in italiano per il Sudtirolo resterebbe affidata alla Rai di Trento. È la mutilazione di una società che ad ogni opportunità non ci stanca ad esibire a modello. Una società la cui “costituzione” si fonda sulla pacifica convivenza, quindi sulla pari dignità dei suoi tre gruppi linguistici costituenti, non può spegnere il microfono ad uno di essi.
Non c’è ragione che giustifichi un tale sopruso. Relegare l’informazione pubblica di un gruppo (a parte che non è interessato solo il gruppo italiano, ma l’informazione “autonoma” in italiano è un diritto pure di sudtirolesi tedeschi e ladini) fuori provincia, è l’omissione di un dovere istituzionale di chi ci governal. Immaginiamoci la nostra Provincia autonoma di Bolzano che deleghi la direzione della protezione civile o della promozione turistica alla Provincia di Trento. Inimmaginabile un tale comportamento rinunciatario.
I concittadini italiani per primi non accetteranno un tale trattamento, un servizio radio e tv esternalizzato. Si sentiranno umiliati. A ragione non capiranno come la sede Rai di Bolzano, da quando autonoma e alle dipendenze della Provincia, non sia più in grado di “mantenere” pure redazione e programmi italiani, accanto a quelli tedeschi e ladini. È uno schiaffo in faccia a chi fra i concittadini italiani ha iniziato a credere nell’autonomia bene comune. La voce italiana del Sudtirolo, e la Rai lo è, non va sfrattata.
Dicevo dell’appiglio “risparmio”. È un pretesto. E certuni parlamentari trentini, purtroppo, furbescamente se ne fanno complici. Pur di mettere in salvo la propria sede Rai di Trento, sostengono l’operazione perfida dei senatori SVP. Che la tutelino pure! Ma non a scapito della sua – già malaticcia – sorella di Bolzano. La Rai per il Trentino è sicuramente importante, ma non sistemicamente costitutiva. Per il Sudtirolo la Radiotelevisione pubblica trilingue è sistemicamente costitutiva e irrinunciabile. Senza di essa o senza parte costitutiva di essa il Sudtirolo non è autonomo.
Ho avuto modo, questo mercoledì, 28 maggio, in sede della Commissione interparlamentare, di spiegare tutto ciò alla ministra degli affari regionali Maria Carmela Lanzetta. Ho tratto l’impressione che abbia capito e acconsentito.

Florian Kronbichler

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