Florian
Kronbichler


Povero Kopernikus

Riesce difficile “rientrare” nella normalità politica, dopo la settimana del “Je suis Charlie” conclusasi con la manifestazione di pace planetaria di Parigi. E difficile pure tornare alla quotidianità parlamentare, dopo un fine-settimana di svariati momenti di disincanto per quanto alla politica domestica: Inizio a non credere più indistintamente che autonomo è bello o comunque sempre meglio che statale.
Cosa stiamo facendo delle nostre competenze autonomo-sudtirolesi? Il presidente Kompatscher annuncia una “svolta copernicana” nell’affrontare le questioni di competenza sua e della sua giunta.
Ma che “svolta copernicana”? Aveva promesso di farci votare in un referendum sul futuro dell’aeroporto di Bolzano. Fra poco farà allungare la pista. Senza chiedere né scusarsi.
Le popolazioni della Venosta, del Vipitenese dell’Alta Pusteria, da mesi chiedono informazioni certe (e positive!) sul futuro dei loro ospedali. Kompatscher fa il Pontio Pilato (“cos’ è ospedale?”), rimandando la patata all’assessora Stocker che sappiamo cosa intende.
A Malles, i rappresentanti comunali dei cittadini si rifiutano o non hanno il coraggio di dar seguito alla volontà espressa dai cittadini rappresentati e Landeshauptmann & Co. Tacciono, quindi consentiunt.
Risale alle elezioni provinciali del 2013 la solenne promessa, da allora mille e una volte ripetuta, di affrontare la riforma dell’Autonomia provinciale in modo nuovo, partecipato e consensuale. Intanto, invece di iniziare insieme e di non lasciare indietro nessuno, la riforma procede chiusa in camere di partito e di commissioni di partito, ad esclusione del pubblico, come di consueto, che alla fine non ci sarà da decidere più niente, ma da prendere atto del solito “Vogel, friss oder stirb!”.
E sarebbe la svolta copernicana.

Florian Kronbichler

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