Settimana di solidarietà: con roma, greci e curdi.
Settimana europea intensiva per me. 5 giorni di dibattiti e voti in Assemblea parlamentare e nella commissione (la mia è quella su „equality and anti-discrimination) e mi è capitato di intervenire con un mio contributo almeno una volta al giorno. Ho riferito alla commissione del mio invento al „dibattito dialogo con i rappresentanti Roma“ avuto all’inizio del mese. Vi ho partecipato in rappresentanza del Consiglio d’Europa.
Due volte ho avuto occasione di interloquire, in Aula, con rappresentanti del governo greco. Una prima volta, complimentandomi con il ministro per l’integrazione per come e quanto si sta spendendo nella gestione della crisi profughi. Potremmo imparare tanto, tanto in quanto a generosità, pazienza e impegno, da questo paese in crisi per tante altre questioni. “Ci impegniamo e ce la faremo”, rispose alla domanda su come fanno. Un esempio di modestia e fiducia.
Mercoledì è venuto a riferire della situazione nel suo paese il premier Alexis Tsipras stesso. Volevo sapere da lui, alla vigilia del voto degli inglesi, come lui giudicasse un eventuale “Brexit” a un anno dallo sventato “Grexit”. Nessun altro, pensavo, potesse dare un giudizio più “autentico” sugli effetti del andar via e del restar dentro l’Unione Europea. Non ho avuto risposta. Troppo le domande al leader ellenico per averle risposte tutte.
La settimana si chiude oggi con un dibattito sulla trasparenza delle istituzioni europee. Eravamo pochi in lista degli interventi. Io, un po’ me ne sento specialista, mi ero preparato sul TTIP e la assoluta non-trasparenza in merito. Succede poi che qualcuno ti precede sullo stesso argomento e la dice tutta meglio. In questo caso lo è stata Petra de Sutter, collega verde belga nota per il suo impegno a favore della maternità surrogata. Sul TTIP ha tacciato il comportamento occultista dell’Unione europea in modo tanto efficace che l’ho ringraziata annunciando di rinunciare al mio intervento. Era detto tutto, non importava che non da tutti.
Last, not least: un fuori programma di solidarietà a lato del palazzo. Da quattro anni ormai, ad ogni tornata di sedute del Consiglio d’Europa fuori del palazzo, gruppi di curdi si riuniscono a dimostrazione contro il governo turco e a favore della liberazione del loro leader Öcalan. Mi hanno invitato alla conferenza stampa di oggi a mezzogiorno. Parlando da politico “eletto da una minoranza linguistica che pure ha avuto un suo passato tacciato “terrorista”, gli ho espresso “la solidarietà dei sudtirolesi”. Senza chiedere alcun permesso a nessuno, ma se qui lo confesso, mezza pena mi sia rimessa.
Florian Kronbichler