CETA – Ma l’Italia è in Europa?
L’Italia davvero non è in Europa. Ho tratto questa impressione stamattina ascoltando il sottosegretario Scalfarotto in Aula alla Camera. Ha risposto alla mia interpellanza urgente su CETA e TTIP e di preciso se il governo italiano davvero accetti che almeno il CETA (che è l’equivalente del TTIP con il solo Canada, ma in realtà l’apriporta per il TTIP tout court) venga approvato dal solo parlamento europeo e non debba passare pure per i parlamenti degli stati membri.
Sembra che sia proprio così. Il sottosegretario Scalfarotto, per il resto persona perbene, su mie insistenti domande si è appiattito totalmente sulla posizione del ministro per lo sviluppo economico Carlo Calenda che tre settimane fa ha compiuto un autentico voltafaccia definendo il CETA und accordo “non misto”, vuol dire, secondo il trattato di Lisbona di esclusiva competenza dell’Unione europea.
Lo stesso governo italiano, in passato l’aveva visto diversamente e glielo comprovato al sottosegretario. Così come l’ho messo di fronte alle prese di posizione del neocancelliere austriaco Christian Kern e del vicecancelliere tedesco Siegmar Gabriel, ambedue “parenti politici non proprio lontani” del governo italiano (così li ho definiti). Sia Kern che Gabriel hanno annunciato questa settimana di opporsi ad ogni decisione della UE sull’accordo con il Canada (CETA) senza che ci sia prima il voto dei rispettivi parlamenti nazionali. Sulla stessa linea la posizione della Francia e degli stati Benelux. Sono deluso per l’Italia, ma resto fiducioso nel merito: Stando alle ultime informazioni da Bruxelles, per la forte opposizione degli stati qui elencati la Commissione europea pare intenzionata di rinviare la decisione sul CETA, originariamente prevista per martedì prossimo.
Ho criticato nel mio intervento in Aula l’atteggiamento rinunciatario del governo italiano e la sua notoria sudditanza nei confronti delle corporazioni multinazionali. Per chi fosse interessato, allego qui il file della mia interpellanza e la rispettiva risposta del sottosegretario Scalfarotto.
Florian Kronbichler