Addio, cara Merano di Gigi!
Le mie frequentazioni di Merano, politiche, culturali e giornalistiche, sono state poche, troppo poche. Ma tutte, quasi tutte, hanno in qualche modo avuto a che fare con Gigi Bortoli. C’era. Osservava. E valorizzava ciò che vedeva. In questo momento, alla Camera a Roma leggo dall’Alto Adige online che Gigi se ne è andato. Sapevo della sua atroce malattia, ma la notizia della morte di Gigi mi coglie impreparato e mi mette grande tristezza. Gigi è stato un meranese sudtirolese per intero. Non è solo stato di Merano, ha fatto di Merano, dei suoi cittadini e delle sue bellezze naturali e culturali la propria ragione di vita. Ha accompagnato la sua citta – nella sua interezza, appunto – per mezzo secolo, documentandone i protagonisti (in caso di dubbio quelli in ombra), gli eventi e i cambiamenti. Per rendergli il debito onore dovrei ricorrere a paragoni con celebrità della letteratura o della storia d’arte. Pietà me lo proibisce. A ricordare il Gigi fotografo, acuto documentarista, mite polemista, fedele e affidabile compagno di avventura della Merano alternativa, resterà tempo e provvederanno gli addetti all’arte. A me qui preme solo esprimere un pensiero di riconoscenza e gratitudine a Gigi e sentirmi vicino nel lutto a Barbara e Traudl.