Florian
Kronbichler


Non c’è più diritto

Il governo aveva abolito i voucher, ma era uno scherzo. L’aveva solo fatto per farcelo credere. E per non farcelo fare con un referendum. Ora li ha ripristinati. Tali e quali, più o meno. A certuni non bastava, li volevano a uso più variegato e esteso, più “liberi”, insomma, che qui si chiama meno burocratico. Il diritto di lavoro si declina a burocrazia di lavoro. Via!

Abbiamo attentato al diritto e alla dignità del lavoro, irrig alla Camera reintroducendo i voucher. Ma non è l’unico crimine che abbiamo commesso e neanche il più grave. Approvando la legge dal nome ingannevolmente amabile di “manovrina”, la legge voucher insomma, abbiamo inferto un colpo basso alla Costituzione. Essa prevede che il legislatore non deve sbattersi di un referendum popolare.
Il sindacato CGIL aveva raccolto 2,5 milioni di firme contro quel perfido sostituto del contratto di lavoro qual è il voucher, e il rispettivo referendum abrogativo era calendarizzato al 28 maggio, domenica scorsa. Per evitarlo, il governo ha agito per decreto, sopprimendo l’oggetto della contesa. Quindi niente più referendum, ce l’avevamo avuto vinta per buonsenso. Credevamo. Invece fu una colossale bufala. Morto il referendum, resuscita il voucher. Lo stato di diritto, Costituzione compresa? E chi se ne frega! Che a cantare vittoria a gola più squarciata fra tutti i sciacalli siano i parlamentari SVP, mi riempie di vergogna.

Florian Kronbichler


Flor now
Facebook Link