I miei emendamenti alla legge elettorale – respinti.
Battaglia combattuta e – come da prevedere – in gran parte persa. Non è nel mio stile, ma non ho espressione più appropriata: La banda dei quattro (PD-FI-Lega e Cinque stelle) procede come da copione: ignorando qualsiasi buona ragione, purché raggiunga il suo obiettivo: la legge elettorale così come concordata fra loro e al di fuori delle sedi istituzionali.
In commissione costituzionale siamo alle ultime battute. I miei emendamenti tesi a democratizzare minimamente il sistema elettorale in Sudtirolo sono stati respinti. Li avevo puntigliosamente preparati, il collega Alfredo D’Attore, nostro portavoce in Commissione, li ha brillantemente presentati, risultato: complimenti trasversali e ammiccamenti compiaciuti, ma “spiacente, non possumus”. È per accordi antecedentemente presi.” La eccezione sudtirolese nella legge elettorale, una vera legge nella legge, legge come per uno stato straniero, ha da essere trattata come intoccabile. Il relatore Emanuele Fiano (PD) non si stanca di spiegarlo ai suoi (che nel frattempo sono solo i PD, ma pure i grillini, i forzisti e i leghisti): È la contropartita, il prezzo da pagare all’SVP per il suo e dell’intero gruppo misto-autonomista sostegno alla legge.
Il collega grillino trentino Riccardo Fraccaro, una volta così battagliero, ora succube, succube, ha fatto sparire i suoi emendamenti che per la maggior parte erano identiche ai miei. Fino alla settimana scorsa mi aveva promesso di dar battaglia insieme a me. Miracolo pentecostale all’incontrario.
Da domani sposteremo dalla Commissione in Aula la battaglia per una legge elettorale equa e democratica anche per il Trentino-Sudtirolo. Quella che la combricola PD-SVP ci vuole imporre, è una legge elettorale truffa. Vogliono vincere non appena alle urne, ma già alle regole.