Florian
Kronbichler


Molestie. La Boldrini chiama alla riscossa

Da oggi sono più femminista. Lo devo a Laura Boldrini e al discorso che ha tenuto al convegno su „le molestie sul lavoro” stamattina all’università di Trento “. Fu una vera e propria lectio magistralis sul perché e come essere femminista oggi. Per un’ora intera la ex-presidente della Camera dei deputati ha passato in rassegna la storia delle lotte femministe per i diritti delle donne e la parità di genere: dati, successi, ricadute, paragoni fra l’Italia e paesi “piu civilizzati” (paragoni che raramente parlano a favore dell’Italia), discriminazioni, derisioni, il linguaggio di genere ecc.
Ha scomodato la metafora del “grande elefante” qual è il patriarcato. “Fa della differenza biologica una differenza sociale”. È sempre quel “elefante”, appunto, che si arroga “di definire i limiti ai diritti delle donne”. Chiama la differenza nella remunerazione del lavoro femminile (se l’uomo guadagna 1 Euro, la donna per l’esatta stessa prestazione prende 77 centesimi) “il più grande furto della storia”.
La Boldrini, però, se la prende anche con le donne riluttanti ad occuparsi delle questioni di genere. Ha citato in proposito l’ ex-segretaria di stato americana Madeleine Albright che avrebbe detto: “Mi piace immaginarmi nell’inferno un angolino in cui saranno relegate le donne che non si occupano delle donne”. Insomma, la Boldrini, con la presidenza della Camera non ha affatto abdicato dall’essere la portabandiera parlamentare delle battaglie femministe. Ha chiamato, oggi da Trento” ad “una nuova mobilitazione”, anzi, “una nuova rivoluzione femminista”. Un grande discorso.


Flor now
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