Florian
Kronbichler


“Piazza grande” – Con Zingaretti al Cristallo

Chi crede più in chi? I dirigenti nella base o viceversa, la base nei dirigenti? Ieri sera, giovedì 3 gennaio: Nicola Zingaretti al Teatro Cristallo di Bolzano. Data non scontatamente opportuna per un appuntamento politico. Per i bolzanini è ancora “sotto le feste”, Piazza Walther continua a rimbomba dei tintinnii del mercatino, per gli stessi dirigenti locali del Partito democratico (o quel che ne è rimasto) dev’essere stato un contrattempo: dover organizzare in fretta e furia un incontro con Nicola Zingaretti. Il governatore della regione Lazio, da anni portatore di speranze della sinistra PD e ora candidato (dato favorita) a segretario nazionale del partito che fu di Renzi, sta passando alcune giornate di ferie a San Vigilio di Marebbe e siccome un leader della sua stazza non capita ogni giorni da queste parti, i suoi sostenitori lo dovettero fermare ad un “incontro”.

L’attuale PD, comprensibile, non sprizza di autostima. Le uscite in pubblico vengono programmate secondo la massima calcistica “prima non prenderne”, dunque: evitare penosità. L’occasione, però, va colta, devono aver pensato i dirigenti. Zingaretti è un peso massimo del partito, ma non è una star, di certo non ancora. “Tiene una sala?”, si sono chiesti in più. Dev’essere già ritenuto un atto di coraggio che i pdini bolzanini non abbiano liquidato l’incontro con l’ospite nazionale con il solito “incontro con la stampa”, magari al Laurin. Hanno “osato” prenotare il teatro Cristallo, sebben lì solo la “sala Fronza”, una specie semprepieno su in cima al terzo piano.

Doveva iniziare, l’incontro, alle sei e mezza. Ed io e mia moglie vi arrivammo un po’ prima. Tanto, le robe politiche iniziano sempre con ritardo. Invece: saliamo le strette scale – e non ce la facciamo neanche ad arrivare sull’ultimo pianerottolo: è già tutto pieno, la gente sta stipata sul corridoio e dentro la serata già in pieno corso. Non si vede niente né si capisce qualcosa, ma si sente parlare dalla presidenza. Non c’è un impianto audio. Si capisce che non era prevista tanta gente. Arriva la coppia Sandro e Pina Forcato, immancabile, che con telecamera e treppiedi si fa strada fin davanti al tavolo facendo scudo a noi che gli seguiamo.

Ecco, la più grande e più bella sorpresa della serata è stata l’inimmaginata, inattesa partecipazione. Visi raggianti nella sala e fin fuori sul corridoio. Militanti sopravvissuti alle tante sconfitte e malefatte in prima fila, tutti ad annuire generosamente gli oratori precedenti. Qualsiasi critica alla mal-organizzazione rigorosamente proibita – tanta ed unanime fu la contentezza per la comunità ritrovata.

Poi ha parlato lui. Per Nicola Zingaretti sarà stata una uscita vacanziera. Ha scelto Bolzano per la sua lunga campagna elettorale per la segreteria del suo partito. Almeno l’ha fatto credere ai bolzanini e questi l’hanno preso come una gentilezza. Ci ha sicurati sulla sua affidabilità autonomista, se anche con qualche salutare distinguo. Ha spiegato il motto della sua campagna che si chiama “Piazza grande”. Vuole dire: contano le persone, non il leader. Lo Zingaretti candidato segretario del PD ama travestirsi da anti-leader. Non vuol sapere – dice – di un “movimento del leader”, ma crede in un movimento “con” il leader.

Simpatico particolare a parte: L’anti-leader Zingaretti, in tutto il suo intervento di più di tre quarti d’ora non ha detto una parola negativa, non una sola, su nessuno dei leader che si sono avvicendati al comando del partito democratico. Neanche su quello unico, 
che è noto di essere il suo vero avversario. Uno, solo uno, nella discussione se l’è presa con “un politico il cui nome inizia con la erre”. Come se la base si fosse già fatta propria il nobile proposito del nuovo leader PD. Si vedrà. Oggi, Vanda Carbone, ex-consigliera comunale pd di Merano e ora portavoce di Mdp (movimento democratico progressista), scrive su facebook: “Penso che Zingaretti sia l’uomo che possa ricucire un centrosinistra ampio ed inclusivo”. È ciò che secondo me riesuma meglio lo stato d’animo dei partecipanti dell’incontro di ieri sera. Piazza grande – democraticamente esigente.


Flor now
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