Florian
Kronbichler


Resisto

Quante interviste avrò dato da stamattina? Mi chiedono come me la spasso da deputato “illegale” o “illegittimo” o, peggio, “abusivi“. Se mi hanno ancora fatto entrare alla Camera, dopo che i grillini avevano annunciato un picchetto al portone di Montecitorio.
Siamo alla follia. La legalità è ormai diventata una opinione. Sulla piena legittimità del Parlamento, così come eletto a febbraio scorso e composto sin da allora, si è espresso in modo chiaro ed inequivocabile quella stessa Corte costituzionale che ha dichiarato incostituzionali parti della legge elettorale (premio di maggioranza eccessivo ed liste bloccate con l’impedimento del voto di preferenza). La legittimità delle Camere nonché dei loro componenti è fuori discussione, ha sentenziato. È una questione di logica prima che giuridica. Fosse illegittimo il Parlamento, lo sarebbero tutti i suoi atti, anche l’elezione del Presidente della Repubblica e persino la Corte costituzionale stessa.
Quindi, calma. Io sono uno di quei 150 deputati circa che senza quel premio di maggioranza non lo sarebbero. “Devo” il mio seggio alla fortuna di essere appartenuto a quella coalizione di centro sinistra o di “Italia bene comune”, per chiamarla con il suo nome tanto poetico quanto inefficace. Prima ammissione. Seconda: Sono stato eletto su una “lista bloccata”, non conquistandomi neanche un voto di preferenza, perché non previsto e non possibile. Condivido, purtroppo, questa anomalia con tutti le colleghe e i colleghi parlamentari, dico tutti. Quindi, caso mai sarebbero illegali tutti.
Quindi, tutti a casa? Chiudiamo il Parlamento? Chiudiamo lo Stato? Ci sono le avvisaglie che ci stiamo movendo in quella direzione. E non ci sto, farò resistenza. Sarò demodé, vecchio o rimbambito, ma ritengo il mio seggio parlamentare un dovere prima che un diritto. Dei soldi che prendo mi restano quanto ne avevo prima, non di più, tengo partiti e i petulanti non mi mancano. Bene così, e se c’è da andare a casa, niente problema, ma a farmi cacciare dai forcaioli dell’antipolitica – no, questo proprio no.

Florian Kronbichler

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