Europa al castello
Una bella festa di mezza estate. Bella, ma niente di più. Il Sudtirolo si è dimostrato ai suoi ospiti illustri dal suo lato migliore: da bravi ospitanti che sappiamo fare. Li abbiamo fatti sentire a loro agio, facendoli dire cose belle su di noi, sulla nostra bella terra, sul rapporto amicale che ci collega. Insomma, il nostro messaggio al premier Renzi e al cancelliere Faymann è stato: Vedete, quanto stiamo bene! I politici capivano e ce l’hanno confermato: Sì, qui si sta bene.
E la politica? Non c’è stata e probabilmente non era prevista. Ci sono problemi che incombono: Alla Provincia mancano soldi che lo Stato le deve. Tanti soldi, e la riforma della Costituzione (titolo V.) che di questi giorni avanza al Senato, fa intravvedere più ombre che luci. Non sono tempi, questi, di autonomia e federalizzazione. Si notano avvisaglie di un nuovo centralismo. Le autonomie speciali, la nostra fra esse, sono sospettate di essere in verità portatrici di indebiti privilegi. Regionalismo rischia di essere inteso sinonimo di sprechi e malgoverno.
Di tutto ciò, a Prösels non si è sentito parlare. Sarà stato perché le questioni sono apparse troppo feriali, troppo prosaiche per una giornata di festa, giornata all’insegna dell’Europa. Nessuno, né l’ospitante Kampatscher né tantomeno l’ospite Matteo Renzi (all’occasione rigorosamente solo amico Arno e amico Matteo), aveva voglia di rovinarsi a vicenda la festa. Insieme ci si è recati nel tunnel (del Brennero) invocando – alla sua immaginaria fine – la luce della futura Europa (“Europa delle regioni, della pace e del benessere, ovviamente).
Sì, questo è stato il “vertice” di mezza estate al Castel Prösels: divagazioni e commensali europei su base e in salsa sudtirolese. Piacevoli e leggeri. In Sommerfrische, appunto.
Florian Kronbichler