„Accordo di sicurezza“. Si chiama così l’accordo sul finanziamento dell’autonomia trentino-sudtirolese, firmato oggi fra i governatori Kompatscher e Rossi con il ministro all’economia Padoan.
Quando un accordo politico si chiama “di sicurezza”, c’è da sospettare. Che certezza? Certezza di tenuta? Di contenuti ovvero di importi? Non voglio denigrare quanto ottenuto dal nostro buon negoziatore Kompatscher. Sarebbe il suo primo vero risultato nelle trattative con Roma. Ha ottenuto che i soldi riscosse in Sudtirolo restino in Sudtirolo e che solo la parte dovuta allo Stato vengano trasferiti a Roma. Fino ad ora succedeva all’incontrario, con tutti gli inconvenienti, pagamenti ritardati o addirittura negati compresi. Sarà anche un banco di prova: Vedremo se la morale fiscale migliora, se a “badare alla cassa” in futuro sarà la virtuosa Provincia e non più lo Stato ladro.
Per quanto a “sicurezza”. Ne abbiamo visti di accordi. Ultimo quello “di Milano” che – a detta dei nostri negoziatori, Durnwalder in primis – doveva essere di ferro. Si rilevava una delusione. E questo odierno sarà uno “di sicurezza”. Mi insospettisce l’eufemismo. Un accordo o è sicuro o non è un accordo.
In più ci parlano di scambio di note con l’Austria. Una vera e propria internazionalizzazione di un accordo finanziario fra Roma e Bolzano? Dopo il Trattato di Parigi, l’Accordo di Milano un Patto con Vienna? Mi riesce difficile crederci. Possibilissimo che Vienna scriva una lettera di felicitazione per l’accordo raggiunto. Ma che valga ciò che Kompatscher, in forte bisogno di successo, ci fa credere?
Florian Kronbichler

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