Accordi sospetti
Con voce ancora rauca da influenza (ma ferma, mi rassicurano i commessi d’Aula) ho presentato in Aula la mozione Sel sul TTIP. Discorso di un quarto d’ora, in cui ho cercato di spiegare contenuto e intento di questo accordo di “Transatlantic Trade and Investment Partnership” tra l’Unione europea e gli Stati Uniti d’America e di definire la nostra opposizione in merito: contro ogni dumping sociale ecologico, contro il previsto diritto d’azione, demenziale ed antidemocratico, delle imprese multinazionali nei confronti dei singoli governi, e contro la segretezza delle trattative.
Avevo modo di raccontare pure l’esempio del referendum anti-pesticidi di Malles Venosta, esempio che con l’entrata in vigore del TTIP, così come noto fin ad ora, non avrebbe alcuna possibilità di essere attuata, concedendo quell’accordo sciagurato alle imprese americane ed europee il potere di impugnare le decisioni democratiche prese da governi sovrani e di chiedere risarcimenti nei casi in cui quelle decisioni avessero effetti negativi sui propri utili.
Sarebbe un attacco alla democrazia in sé. La politica cederebbe il primato all’economia, i parlamenti alle multinazionali.
Intanto ho chiesto a nome del gruppo Sel al Governo a) di chiedere alla Commissione europea il pieno accesso ai documenti negoziali per i parlamentari nazionali; b) a istituire un meccanismo efficace di trasparenza sui negoziati commerciali in corso; c) la strenua opposizione a qualsiasi livellamento di standard sociali ed ecologici nonché ogni esautorazione delle decisioni democratiche.
Intrattengo, per conto di Sel e dei Verdi sudtirolesi, i contatti con i Verdi europei e con La Linke tedesca per tutte le iniziative riguardo a TTIP e all’uopo ho dei frequenti incontri con esponenti del Parlamento europeo.
Florian Kronbichler