Florian
Kronbichler


Ecosociale ed ecosocievole

 

Un fine-settimana eco-sociale nel senso più trasversale del termine: Sabato pomeriggio sotto la pergola del Bar in Via Piacenza dibattendo del futuro della sinistra, domenica raccogliendo ribes, bio ovviamente, e in compagnia interetnica in Val di Fleres/Pflersch.
Ci vuole un bel coraggio, per non dire masochismo, ad invitare un sabato pomeriggio di mezza-estate, nel pieno dell’imperante calore estivo, ad un dibattito politico. Ci vuole un Guido Margheri, volevo dire. A nessun altro può venire in mente una simile bizzarria. Mi ero preparato ad una débacle.
Invece: iniziavamo in un bel gruppetto che già ritenevo più folto di quanto previsto. Ma continuava a venir gente, l’oste doveva portare altre sedie fuori dal bar, e non bastavano, alla fine saremo stati in almeno cinquanta e si diffondeva una bella atmosfera.

Intervenimmo, al tavolo di presidenza, Guido Margheri, Brigitte Foppa, Luigi Gallo ed io. Ma non finì con noi. All’indomani dell’uragano Benko in Consiglio Comunale c’era grande voglia di spiegarsi e di confrontarsi all’interno della “famiglia” dei vincenti, cioè ecosociale. Fu un happening politico proprio simpatico quanto frutifero. Per quanto torrida l’estate, sotto la pergola dell’Bar Vicenza si levavano avvisaglie di un comune futuro ecosociale. Grazie, Guido!

Domenica poi, raccolta di ribes (neri) eco-socievole da Bernhard Auckenthaler a Fleres/Pflersch. Bernhard è uno dei 21 contadini che io avevo descritto nel libro “Die Kunst, von oben zu leben”. In verità è un artista e lo è in varie discipline. Coltiva erbe e fiori. Tutto rigorosamente bio, s’intende, ma non solo: È un agricoltore che confuta tutti i cliché e pregiudizio in circolazione sui nostri contadini. Una volta ogni anno invita amici ad aiutarlo in un lavoro particolarmente intensivo. A volte è per diserbare le aiole, a volte per cogliere fiori. Questa volta è stata, appunto, per raccogliere i ribes neri che Bernhard poi lavora in marmellate, sciroppi e liquori.

Siamo stati una compagnia che più bella e più varia non ci si possa immaginare. Donne e uomini, giovani e anzianotti (tipo me) e ciò che mi sorprese di più: parecchi sudtirolesi di lingua italiana. Siamo stati in Val di Fleres, eh, mica a Bolzano o a Laives. Però la convivenza interetnica, se è voluta e coltivata, funziona benissimo anche sui masi di montagna. La giornata dei ribes non si è conclusa sul campo, ovviamente, ma in una piacevole serata conviviale a base di salsicce d’agnello e polenta, musica e le Tirtln di Oma Moidl.

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