Florian
Kronbichler


Unser alpines Herz schlägt auch fürs Meer: Am 17. April JA zum Bohrstopp im Mittelmeer

Am kommenden Sonntag findet das staatsweite Referendum zu den Öl- und Gasbohrungen im Mittelmeer statt. Es geht darum, die bestehenden Konzessionen nach Auslaufen zu erneuern oder nicht. Wer mit JA stimmt, wendet sich gegen den Passus im Stabilitätsgesetz Renzis, der die Verlängerung der Konzessionen ermöglicht.

Wir Grüne Südtirols teilen das Anliegen der neun Regionen und der Komitees, die dieses Referendum eingebracht haben und rufen dazu auf, zur Wahl zu gehen und mit JA zu stimmen, und zwar aus folgenden Überlegungen:
Das Mittelmeer, insbesondere die Adria, ist ein besonders sensibles Meer und bereits vielfach belastet und intensiv genutzt. Ein Unfall auf einer Bohrinsel, bei dem Öl austreten könnte, wäre ein unvergleichliches ökologisches und wirtschaftliches Desaster. Je früher die Bohrungen aufhören, desto besser.

Öl- und Gasbohrungen sind immer ein Eingriff in ein Ökosystem. Ein gewisser Grad an Umweltverschmutzung ist unvermeidliche Folge. Fische, Meeressäugetiere und andere Meeresbewohner werden etwa durch die Druckluftbohrungen gestört.

Das Meer gehört zu den Gemeingütern und dessen Nutzung sollte auch der Allgemeinheit zugute kommen. In Italien sind allerdings die Royalties unter den weltweit niedrigsten. Nur 7 % für Öl und 10 % für Gas müssen dem Staat für die Nutzungsrechte abgegeben werden. In anderen Ländern liegt dieser Wert selten unter 30%. Hinzu kommen große Fördermengen, die jedes Jahr steuerfrei sind. Auch deshalb haben die Ölfirmen Interesse daran, die Konzessionen so lange als möglich laufen zu lassen, um so viele Jahre wie möglich in den Genuss der Freibeträge zu kommen.

Öl und Gas aus dem Mittelmeer macht einen winzigen Teil des gesamten Verbrauchs in Italien aus: 0,8 % des gesamten Ölverbrauchs und 2,1 % des Gasverbrauchs stammen aus dem Mittelmeer. Wir sind damit weit weg von der Versorgungssicherheit, mit der oft argumentiert wird. Eine gute Spar-, Tarif- und Effizienzpolitik würde diese Prozentsätze leicht einsparen lassen.

Weiterhin auf fossile Energie setzen ist radikal antimodern und zeigt leider in aller Deutlichkeit auf, dass das Modernitätsgehabe des Premiers Renzi reine Marketingattitüde ist. Dies wird auch durch sämtliche Maßnahmen Renzis im Sektor der erneuerbaren Energien bestätigt. Nicht umsonst ist dieser zukunftsträchtige Wirtschaftszweig in den letzten Jahren dramatisch eingebrochen. Dabei bestünde gerade in diesem Bereich auch ein großes Arbeitsplatzpotenzial.

Italien hat sich bei der Klimakonferenz in Paris 2015 mit verpflichtet, das Klimaziel von 1,5° Erderwärmung zu erreichen. Das geht nicht von allein. Auch Italien muss sich auf den Weg zur Energiewende machen. Weiterhin auf Öl und Gas setzen und dabei den größten Schatz Italiens aufs Spiel zu setzen, das „Mare Nostrum“, ist fahrlässig und zeigt auf, von welch „altem“ Geist die Politik Renzis beseelt ist.

Dies zeigt schließlich auch der Boykottaufruf Renzis, der in einem antidemokratischen Machtanfall dazu aufgefordert hat, „nicht hinzugehen“. Wir erinnern uns an das zynische „Andate al mare“, zu dem Craxi und Bossi 1991 beim Segni-Referendum aufgerufen hatten.

Dieser Verachtung gegenüber den Anliegen von Bürgerinnen und Bürgerinnen, der Natur und des Gemeinwohls wollen wir ein klares JA zum Stopp der Ölbohrungen entgegensetzen. Unser alpines Herz schlägt auch fürs Meer.

Montan, Brixen, Bozen, 10.04.2016
Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba

—Versione Italiana—
Il nostro cuore montanaro batte anche per il mare:
Il 17 aprile votiamo SI per fermare le trivelle

Domenica prossima si terrà il referendum nazionale sulle trivellazioni petrolifere e del gas nel Mediterraneo Si deciderà se autorizzare o no il rinnovo delle concessioni esistenti. Chi vota SÌ, si oppone all’articolo della legge di stabilità del governo Renzi che consente il prolungamento delle concessioni fino all’esaurimento dei giacimenti.

Noi Verdi dell’ Alto Adige condividiamo la preoccupazione delle nove regioni e del Comitato che hanno promosso questo referendum e invitiamo a votare e di votare sì, per le seguenti considerazioni:
Il Mar Mediterraneo, in particolare il mare Adriatico, è un mare particolarmente sensibile ed già sottoposto a un utilizzo intenso e rischioso. Un incidente su una piattaforma petrolifera potrebbe portare a uno sversamento di petrolio e causerebbe un disastro ecologico ed economico incomparabile. Quanto prima chiudiamo le trivellazioni, meglio è.

Pozzi di petrolio e di gas sono sempre un intervento pesante per qualsiasi ecosistema. Un certo grado di inquinamento ambientale è conseguenza inevitabile. Le trivellazioni e l’iniezione di aria compressa sconvolgono gli abitato di pesci, mammiferi marini e altre forme di vita marina.

Il mare è uno dei beni comuni e il suo uso dovrebbe anche portare benefici alla comunità. L’Italia, invece, ha le royalties più basse del mondo. Solo il 7% per il petrolio e il 10% per il gas spetta allo Stato per i diritti di sfruttamento. Altrove, questo valore è del 30%. Inoltre vengono concesse ogni anno ingenti franchigie. Questa è un’altra ragione per cui le compagnie petrolifere sono interessate ad avere licenze che durano in eterno, in modo da continuare a godere il più a lungo possibile di queste vantaggiose condizioni.

Petrolio e gas estratti dal Mediterraneo rappresentano una quota piccolissima parte del consumo totale in Italia: 0,8% del consumo totale di petrolio e il 2,1% del consumo di gas proviene dal Mediterraneo. Queste quote non sono decisive per la sicurezza degli approvvigionamenti, al contrario di quanto molti dicono. Una buona politica di risparmio e di efficienza energetica, coniugata con una efficace politica tariffaria potrebbe facilmente compensare queste quote.

Continuare a sfruttare le fonti fossili di energia è una scelta preistorica, e dimostra che l’ostentata modernità del Premier Renzi è puro marketing. Ciò è confermato anche da tutte le misure di Renzi nel settore delle energie rinnovabili. Non per niente l’impegno in questo promettente settore è calato notevolmente negli ultimi anni. E questo settore ha anche un grande potenziale di occupazione!

L’Italia si è impegnata nel 2015 alla conferenza sul clima a Parigi a raggiungere l’obiettivo di non superare un aumento delle temperature di 1,5 gradi a protezione del clima.L’Italia deve dunque impegnarsi nella strada verso la transizione energetica. Scommettere ancora su petrolio e gas, e mettere a rischio il più grande tesoro d’Italia, il “Mare Nostrum”, è l’opposto di una politica climatica.

Infine, andare a votare significa anche reagire al boicottaggio del referendum da parte di Renzi e al suo appello all’astensione.. Ricordiamo il cinico “Andate al mare” alla Craxi e Bossi nel lontano 1991 per il referendum Segni.

A questo disprezzo per le preoccupazioni dei cittadini e dei cittadini e per la tutela della natura e del bene comune, vogliamo opporre un clamoroso SÌ per fermare le trivellazioni.

Il nostro cuore alpino batte anche per il mare.
Montagna, Bressanone, Bolzano, 10.04.2016
Brigitte Foppa, Hans Heiss, Riccardo Dello Sbarba


Flor now
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