Florian
Kronbichler


L’Italia proibita di Aldo Moro

Quale Italia doveva essere impedita togliendo di mezzo Aldo Moro? E chi, da ormai 38 annai, ha interesse di cancellare le tracce della sua morte? È stata una lectio magistralis di due maestri di chiara fama sul capitolo più oscuro e più controverso della storia dell’Italia repubblicana. Teatro dell’evento: sala di cultura “Luis Trenker” ad Ortisei giovedì sera. Protagonisti: i due i deputati PD Beppe Fioroni e Gero Grassi, massimi esponenti della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sequestro e sulla morte di Aldo Moro.

Fioroni, da presidente della Commissione e Grassi in qualità di grand’inquisitore, hanno riferito sui lavori della commissione e non solo: hanno raccontato la storia di 50 anni di scomode “verità” confutate, di strategie di tensione, di depistaggi, ordini di cattura bloccati, collegamenti fra Brigate rosse, Banda Baader-Meinhof, ndrangheta, P2 e rispettive infiltrazioni di Servizi segreti vari.

Il deputato Grassi che della rivelazione del “caso Moro” ha fatto la sua missione di vita (il suo sito internet sull’argomento, ormai mitico, contiene oltre due milioni di pagine) ha dato una panoramica sull’intreccio fra terrorismo (rosso e nero) e il cinismo delle vigenti ragioni di stato, collegando, con scottanti particolari, l’ “uccisione” di Enrico Mattei (1962) all’omicidio di Aldo Moro e strisciando pure il terrorismo sudtirolese tardi anni 60, inizio 70, particolare su cui sarà da ritornare. Il pubblico gardenese, fra cui tanti turisti, ha ringraziato il relatore Gero Grassi con un applauso da stadio.

Beppe Fioroni, già ministro dell’istruzione, da presidente della Comissione d’inchiesta ha anticipato alcuni risultati a cui i lavori di commissione hanno portato e che a fine anno saranno presentati al Parlamento. Da quanto ha fatto capire, sarebbe da presuntuosi aspettarsi una “verità” certa su quanto sia accaduto intorno a quei “55 giorni più lunghi d’Italia” (16 marzo – 9 maggio 1978). Comunque, su quanto non ci sarebbero dubbi: La commissione d’inchiesta porterà prove certe che così come raccontate fino ad ora, le cose non sono andate. Fioroni poi, nel suo intervento ha dato ampio spazio alla questione di cosa fosse stato il significato pi`?u profondo della politica di Aldo Moro e del suo alter ego Enrico Berlinguer e perché il loro progetto del “compromesso storico” dovesse essere osteggiato dai sovietici tanto quanto dagli americani. Ambedue vi avrebbero visto una Italia troppo indipendente, un Italia da proibire.
Foto (da sinistra): Florian Kronbichler, deputato e segretario della Commissione Moro, Giuseppe Fioroni (presidente), Gero Grassi (membro di Commissione), Tobia Moroder, sindaco di Ortisei


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