Florian
Kronbichler


C’è la Boldrini

Venerdì sera, sceso dal treno di ritorno dal World Forum for democracy a Strasburgo, a Bolzano mi sono recato subito in via Roma alla sede del PSI (non credevo ci fosse ancora). Vi si era riunito un bel po’ di centrosinistra “nuovo, largo ed inclusivo” come ce lo sogniamo. A giudicare dalle sigle, eravamo a quasi pieni ranghi: PD (non solo anti-renziani), MDP, socialisti, radicali, socialisti, verdi, cani sciolti, Luisa Gnecchi, Francesco Palermo e me quali parlamentari invitati.

Dibattito di due ore e mezza, risultato: niente decisioni, però qualche buon proposito sì e il fermo convincimento che bisogna procedere in comune se si vuole incidere sulla politica locale. Se come inizio vi sembra poco?

Ieri, sabato, insieme a Rosmarie sceso a Roma. Piacevole cena con Roberto Bizzo, presidente del Consiglio provinciale, che era venuto ad annusare l’aria – oggi domenica – all’assemblea di “Campo progressista”. Doveva rientrare a Bolzano con il treno a mezzogiorno, causa le elezioni primarie nel suo PD, e non so che impressione ne abbia tratto.

Io, lo confesso, oggi ci sono andato col batticuore. Ho partecipato a troppe assemblee o riunioni, sia di MDP che di Campo progressista, tutte sempre “decisive”, sempre “ultime”, in questo mezz’anno di fine legislatura e di gestazione di quel famigerato “nuovo centro sinistra”. Poi non si era mai deciso niente, eccetta la convocazione di una altra assemblea ancora. Questa di oggi di Campo progressista doveva essere definitivamente quella “decisiva”. Me lo aveva promesso Giuliano Pisapia di persona la settimana scorsa.
Ecco, mi aspettavo per oggi che Pisapia, che questa sfinge dell’ultima estate politica, anti-leader, portatore di speranze, che sciogliesse finalmente le sue riserve e che prendesse deciso per mano la sua creatura politica e si mettesse a suo capo.

Vana la speranza. Pisapia resta se stesso, grande cuncator, dice cosa fare e più ancora cosa non fare, dice noi, e mai me né io, ma che si decida a fare il leader? No, non l’ha fatto neanche oggi. E forse è il caso di prenderne atto definitivamente.

Eppure, non sono andato via frustrato dall’assemblea di oggi. C’erano altri begli interventi all’auditorium Antoniano. I migliori quelli dei sindaci di Cagliari, Udino o Padova, ma pure di compagni del PD quali Gianni Cuperlo o Cesare Damiano. C’erano scienziati della politica, ma pure i graduati dei Verdi, dei radicali e di associazioni ambientaliste varie.

E poi c’era lei. Laura Boldrini. La presidente della Camera, probabilmente, ha oggi iniziato, partendo da Campo progessista, a rivendicare a sé la leadership del nuovo centrosinistra. Ha tenuto non un “intervento”, come annunciato, ma un vero e proprio discorso da leader. Da leader nel modo e per contenuti. Se ne legge e parla già per televisione e sui media on-line e avremo ampi riscontri sui giornali domani. Quindi, ve li risparmio qui. La Boldrini ha richiamato la platea ad “accendere l’entusiasmo” e a “far immaginare alle persone che una vita migliore è possibile”.

Per intanto, l’entusiasmo dell’assemblea di Campo progressista, Laura Boldrin è riuscita ad accenderlo. Domani si riunirà la direzione del Partito democratico. Domenica prossima sarà Movimento democratico progressista, MDP, a tenere il suo congresso costitutivo. Ci sarà risposta, da ambedue, alla mano tesa di Campo progressista? Ci spero tanto.


Flor now
Facebook Link